Eternit come utilizzato in Italia tutela gratuita
Eternit come utilizzato in Italia tutela gratuita con Colombo Servizi. L’eternit in Italia è sinonimo di asbesto o amianto. Questi minerali sono fibrosi perché hanno capacità di suddividersi in fibre sempre più sottili. Nel caso dell’eternit, inteso come cemento amianto, siamo di fronte ad una matrice compatta con scarso rilascio di fibre.
Tuttavia, in seguito ad eventi atmosferici, piuttosto che a vibrazioni e ad altri fenomeni, vi è comunque il rilascio di fibre. Infatti, il cemento, come già evidenziato, ad un certo punto perde il potere aggrappante.
Inoltre, Eternit indica anche il marchio registrato di fibrocemento e la denominazione dell’azienda della famiglia Schmidheiny, che produceva prodotti di questo materiale. Questi erano utilizzati soprattutto nell’edilizia come materiale da copertura, lastre piane o ondulate e coibentazioni di tubature.
In Italia, i minerali di amianto sono stati utilizzati in modo massimo specialmente nella produzione di prodotti per l’edilizia, tra i quali quelli in cemento asbesto. Con l’entrata in vigore della L. 257/92, a partire dal 28 aprile 1993, si è dismesso l’utilizzo amianto e di questi materiali di impasto con il cemento.
Tuttavia, le bonifiche sono state limitate e tardive. Ancora oggi ci sono almeno 33 milioni di tonnellate di materiale in amianto compatto tra i quali le onduline, gli intonaci in cemento etc…
Perfino scuole ed ospedali sono ancora imbottiti di questi materiali di cemento amianto eternit. Gli stessi acquedotti sono realizzati con tubature di cemento amianto. L’acqua potabile è dunque contaminata da fibre di amianto. Nell’ultima monografia IARC, si conferma che le fibre sono lesive anche se ingerite.
S.O.S. tutela legale e medica eternit Italia
Questa situazione sta provocando una vera e propria epidemia, tanto è vero che l’avv. Ezio Bonanni ha più volte sollecitato la bonifica di questi siti. E tuttavia, le bonifiche vanno a rilento e quindi specialmente nel settore dell’edilizia il numero dei casi di mesoteliomi e di altre malattie asbesto correlate è in continuo aumento.
Nel corso del 2020, sono stati segnalati all’ONA-Osservatorio Nazionale Amianto circa 2.000 casi di mesotelioma. Questi sono la punta dell’iceberg perché le fibre di asbesto, comprese quelle di crisotilo, sono cancerogene. Quindi provocano anche il tumore della largine, tumore del polmone, delle ovaie, con certezza scientifica.
Per questo, la Colombo Servizi Srl, che ha stretto una sinergia con l’ONA, fornisce anche gratuitamente la tutela legale online. In questo periodo di pandemia, il mezzo informatico è fondamentale. Per queste ragioni ci si può rivolgere a noi per la più ampia tutela dei diritti. Grazie all’impegno dell’avv. Ezio Bonanni, possiamo fornire anche un servizio online gratis di consulenza legale scritta.
Eternit: storia e diffusione in Italia
Eternit è una miscela composta da cemento e amianto. Il marchio venne brevettato nel 1901 dall’austriaco Ludwig Hatschek. Il nome deriva dalla parola latina “aeternitas”, cioè eternità. Indica l’indistruttibilità e la resistenza di questo materiale, soprattutto al calore. Per quanto riguarda storia eternit, successivamente i diritti di produzione eternit furono acquisiti dallo svizzero Alois Steiman.
In Italia fu Adolfo Mazza a fondare nel 1907 lo stabilimento “Eternit” di Casale Monferrato. Il nostro Paese divenne leader nel XIX secolo dell’estrazione e dell’uso di questo minerale. Nel 1912 lo stabilimento cominciò a produrre, oltre alle coperture, anche tubi in cemento amianto, con cui si costruì la rete idrica. Questi anni furono l’inizio dell’enorme diffusione di produzione di eternit. Infatti l’utilizzo era favorito dal basso costo del materiale e dalle sue proprietà di resistenza al calore e all’usura.
In seguito, però, si scoprì che composizione eternit, se sottoposta a stress termico o meccanico, diveniva friabile. In questo modo si rilasciavano le fibre killer, che se inalate o ingerite, anche a distanza di anni, potevano provocare malattie asbesto correlate. Le patologie sono il mesotelioma, il tumore del polmone, della laringe, della faringe, del colon, delle ovaie, le quali provocano spesso la morte della vittima. La pericolosità dell’amianto fu confermata nella metà degli anni ’60.
La legge 257 del 1992 ha impedito l’ulteriore produzione e utilizzo di eternit in Italia. Gli stabilimenti italiani a Casale Monferrato, Bagnoli, Cavagnolo, Siracusa, Rubiera e Bari sono stati chiusi.
Tuttavia, ad oggi, sono ancora molti i siti da bonificare, compresi edifici pubblici, privati e scuole. L’ONA stima 6.000 morti ogni anno, che diverranno 54.000 nei prossimi 9 anni e circa 100.000 per i prossimi decenni. Si rende evidente la necessità della bonifica dei siti contaminati, unico mezzo in grado di fermare la strage.
Eternit in Italia: un rischio per la salute
Le fibre di eternit sono particolarmente pericolose per la salute. La loro pericolosità dipende dall’elevata capacità di frammentazione, soprattutto se l’amianto è esposto alle intemperie o alle variazioni di temperatura. Divenendo friabile, le fibre si disperdono nell’aria e possono essere inalate, causando gravi danni alla salute.
Anche IARC, nella sua monografia, ha confermato la cancerogenicità dell’amianto:
There is sufficient evidence in humans for the carcinogenicity of all forms of asbestos […]. Asbestos causes mesothelioma and cancer of the lung, larynx and ovary. Also positive associations have been observed between exposure to all forms of asbestos and cancer of the pharynx, stomach, and colorectum.
Dato il diffuso utilizzo di eternit per la costruzione di tubi della rete idrica, le fibre possono essere anche ingerite, attraverso l’acqua potabile che scorre nelle tubature. “Il libro bianco delle morti d’amianto in Italia-ed.2022” dell’Avv. Ezio Bonanni ha divulgato e portato alla conoscenza di tutti i cittadini gli effettivi danni causati dal minerale. Inoltre vi sono esposti tutti i settori in cui vi è un più elevato rischio amianto e quindi una maggiore incidenza di casi di patologie asbesto correlate.
Malattie asbesto correlate provocate dall’eternit
L’eternit provoca molte patologie asbesto correlate. Se la malattia è causata dall’esposizione all’amianto nei luoghi lavorativi, le vittime hanno diritto alla rendita INAIL e al risarcimento dei danni amianto.
Nella Lista I dell’INAIL ci sono l’asbestosi polmonare, le placche pleuriche, gli ispessimenti pleurici, il tumore ai polmoni, il cancro della laringe e dell’ovaio. Inoltre sono compresi nella lista tutti e quattro i tipi di mesotelioma: pleurico, del pericardio, peritoneale e della tunica vaginale del testicolo.
Oltre a queste patologie, si aggiungono quelle della Lista II e della Lista III, che devono però essere riconosciute dall’INAIL come di origine professionale e quindi indennizzate. Questo perché, in questi casi, non è prevista la presunzione legale d’origine, presente invece in quelle della Lista I.
Eternit nel mondo : la produzione continua ancora oggi
Attualmente solo 62 Stati in tutto il mondo hanno deciso di mettere al bando l’amianto. Tra questi ci sono Arabia Saudita, Argentina, Australia, Cile, Croazia, Gabon, Giappone, Honduras, Islanda, Kuwait, Norvegia, Seicelle, Uruguay. A questi si aggiungono i Paesi appartenenti all’Unione Europea.
Nonostante è stato bandito l’uso di eternit, la produzione continua a superare i 2 milioni di tonnellate nel mondo.
Eternit in Italia: l’utilizzo nelle regioni
L’Italia è stato uno dei maggiori produttori e utilizzatori di eternit. Furono impiegati circa 3.748.550 tonnellate di fibra grezza, estratte dalla miniera asbesto di Balangero, e altre 1.900.885 tonnellate furono importate ed utilizzate per la produzione di cemento amianto e di altri manufatti.
I materiali di fibrocemento asbesto sono stati utilizzati soprattutto per la copertura dei tetti, nelle condutture di acqua potabile e in centinaia di altre applicazioni sull’intero territorio nazionale. L’uso di eternit è stato soprattutto in composti friabili, con gesso e altri materiali stabili, avendo così una maggiore capacità di aerodispersione e risultando più pericoloso.
Tra le 15 regioni italiane, solo 6 di queste hanno portato a termine l’obiettivo di censire l’amianto in Italia. Solo, però, Piemonte, Provincia Autonoma di Trento e Valle d’Aosta hanno concluso la mappatura. Invece Campania, Emilia Romagna e Marche hanno registrato solo gli edifici pubblici e le imprese. Infine, le restanti regioni, cioè Basilicata, Friuli Venezia Giulia, Lazio, Lombardia, Puglia, Sardegna, Sicilia, Veneto e la Provincia Autonoma di Bolzano, sono ancora molto arrestate sul censimento.
Ad oggi si è rilevata la presenza amianto in ben 370.000 strutture. Le coperture eternit rivestono 58.000.000 di metri quadrati. 214.469 sono state utilizzate in edifici privati, 50.744 in edifici pubblici e 20.296 in siti industriali. Inoltre il materiale è stato usato non solo per la costruzione di tetti ma anche per quella delle pareti, di soffitti, tetti, impianti elettrici e canne fumarie.
I ritardi nella mappatura e nella bonifica dei siti contaminati è uno degli argomenti trattati dall’ONA TV nel corso del suo undicesimo episodio “Smaltimento amianto, le responsabilità della mancata bonifica“.
Produzione in Italia: Fibronit e Eternit di Schmidheiny
In Italia la multinazionale Eternit della famiglia Schmidheiny ha utilizzato il crisotilo della miniera di Balangero. Inoltre sono stati impiegati anche l’amosite e il crocidolite proveniente dal Sud Africa nei diversi stabilimenti italiani. Gli stabilimenti erano quello di Bagnoli, Cavagnolo, Rubiera, Siracusa e stabilimento Eternit Casale Monferrato.
Stephan Schmidheiny è stato processato per la morte di migliaia di lavoratori e cittadini a causa dell’utilizzo di asbesto sotto forma di eternit, con assenza di cautele, negli stabilimenti italiani (Bagnoli, Cavagnolo, Rubiera, Casale Monferrato). Già nel 2009 si avviava il primo processo Eternit. L’ONA e l’Avv. Ezio Bonanni sono stati in prima fila per chiedere giustizia per le vittime di amianto Eternit.
A Torino la Corte di Appello, cui si era rivolto l’imputato, ha confermato la condanna per il reato di disastro ambientale (art. 434 c.p.) per le sue condotte nei 4 stabilimenti italiani di Eternit, compresi quelli di Bagnoli e Rubiera, per i quali in primo grado il Tribunale di Torino lo aveva assolto per prescrizione.
La Corte di Cassazione, I Sezione Penale, n. 7941/14 , ha dichiarato la prescrizione del reato di disastro ambientale. L’imputato era stato dichiarato colpevole in I e in II grado. La Cassazione ha invece assolto il magnate svizzero Stephan Schmidheiny. I procedimenti penali, però, dopo l’assoluzione per prescrizione (Cass. I Sez. Pen. Sent. n. 7941/2015), proseguono con Eternit Bis.
L’avv. Ezio Bonanni ha ottenuto nel primo troncone di Eternit bis, quello di Torino, la nuova condanna dell’imputato. Questa volta la condanna è per il reato di omicidio colposo, con colpa cosciente.
Gli altri procedimenti Eternit Bis sono in corso negli altri Tribunali, tra cui quelli di Napoli. L’ONA è intervenuta in prima linea costituendosi parte civile, in tutti i procedimenti. Presso il Tribunale di Napoli l’accusa nei confronti del magnate è per omicidio volontario.
Fibronit: stabilimenti di Broni, Massa Carrara e Bari
Per quanto riguarda la Fibronit, l’avv. Ezio Bonanni ha ottenuto significativi risultati. Intanto alcuni degli Amministratori sono stati condannati in sede penale per il reato di omicidio colposo. Infatti, per il caso di alcuni decessi nella città di Bari, l’avv. Ezio Bonanni ha sostenuto le vittime nel processo in Cassazione.
Le condanne sono poi state confermate. Così per quanto riguarda la Fibronit di Broni, invece, alcuni degli imputati sono stati processati con rito abbreviato, altri con il rito ordinario. Purtroppo, in tutti i casi non si è giunti ad una condanna. Per uno dei tronconi, c’era stata la condanna in I grado e II grado. Tuttavia, la Corte di Cassazione ha annullato il processo con rinvio.
Ora la causa si tratterà nuovamente presso la Corte di Appello di Milano, sperando di ottenere giustizia. Nel frattempo molti imputati sono così anziani da non esser più processabili.
In questi stabilimenti si produceva cemento amianto allo stesso modo che nell’Eternit, per tanto anche in questi casi, tutti coloro che hanno lavorato all’interno sono deceduti per patologie asbesto correlate. In più, questa fabbrica della morte continua ad uccidere coloro che vivevano nelle zone limitrofe.
Nel VII Rapporto ReNaM sono censiti i casi di mesotelioma. Il settore edile riporta a 3.002 casi di mesotelioma, fino al 2015. Questo vuol dire che circa il 15% dei casi di mesoteliomi censiti, sono riscontrati in questo ambito.
Eternit Italia: matrice friabile e matrice compatta
In base al tipo di eternit composizione, i manufatti in eternit si classificano in:
- Matrice friabile;
- Matrice compatta.
L’eternit a matrice friabile si utilizzava soprattutto per la costruzione di pavimenti in vinilamianto. Questo tipo di pavimentazione era molto frequente in strutture pubbliche come ospedali, uffici, fabbriche e scuole. Era anche particolarmente indicato per la produzione di pareti divisorie, fonoassorbenti o termoisolanti, e di vernici. In alcuni edifici, l’amianto era presente come controsoffitto e rivestimenti, sempre a scopo termoisolante o antincendio. Si usavano pannelli in fibrocemento piano, lane o feltri di amianto.
Invece le coperture degli edifici e le tettoie si realizzavano in eternit a matrice compatta. Si utilizzava, inoltre, per la realizzazione delle canne fumarie, proprio per la notevole resistenza alle alte temperature, per le tubazioni di scarico, per i serbatoi dell’acqua e per i condotti di aerazione.
Il 90% del territorio italiano è disseminato di coperture in eternit, che pur essendo allo stato compatto, comportano un pericolo per la salute. Infatti, essendo sottoposte spesso alle intemperie, rilasciano, con il trascorrere del tempo, le fibre. L’unico modo per tutelare la propria salute è quindi provvedere alla completa rimozione.
Segnalazione eternit: quali sono gli obblighi?
Chi possiede o gestisce un immobile ha l’obbligo di controllare che non vi sia traccia di amianto ed eternit. Nel caso ne venga rilevata la presenza, è necessario allertare immediatamente le autorità competenti, in primo luogo l’ASL.
Una volta ricevuta la segnalazione, sarà inviato un esperto sul luogo che verificherà lo stato di friabilità del materiale, valutandone la pericolosità. Redatto il certificato di “valutazione del rischio”, bisogna comunicare a tutti gli inquilini le modalità della procedura. Generalmente, se l’amianto trovato è particolarmente friabile, si attua la bonifica e la rimozione dell’amianto.
Inoltre qualsiasi danno arrecato agli inquilini dovrà essere risarcito dal proprietario dell’immobile.
Se, dopo aver acquistato un immobile, si riscontra la presenza di eternit, è importante stabilire, in primo luogo, se il venditore ne fosse già a conoscenza. Infatti la Corte di Cassazione, sez. II, sentenza n.15742 del 23.06.2017 ha affermato che se l’acquirente di un immobile viene a sapere della presenza amianto, dopo il compromesso, quest’ultimo rimane valido. Tuttavia gli acquirenti hanno la possibilità di chiedere una riduzione del prezzo concordato in precedenza.
La situazione cambia se vi è la presenza di amianto allo stato friabile e se il venditore abbia volutamente occultato la sua presenza. In questo caso il contratto preliminare può essere annullato.
Presenza di eternit in un condominio
In caso sia rilevata la presenza di amianto in un condominio, sarà l’amministratore a doversi occupare di tracciare una mappatura dei materiali amianto, presenti nelle zone comuni. A prescindere dallo stato del materiale, la segnalazione va sempre fatta. In caso contrario c’è la pena ad una sanzione amministrativa pecuniaria, il cui valore può variare dai 2582 ai 5164 euro.
Nei casi in cui occorra effettuare la rimozione, la spesa dovrà essere divisa fra i condomini, sulla base delle tabelle millesimali.
Tutela legale per le vittime eternit: indennizzo INAIL
L’amianto e i materiali contenenti amianto, tra cui il asbesto cemento eternit, sono dannosi per la salute. Le fibre si aerodisperdono dai materiali in eternit e provocano infiammazione. L’infiammazione da amianto è la base del mesotelioma e di altre malattie asbesto correlate di natura tumorale. Questo processo è testimoniato dallo studio “Aspirin delays mesothelioma growth by inhibiting HMGB1-mediated tumor progression”.
La Colombo Servizi S.r.l., grazie alla collaborazione con l’ONA, tutela le vittime dell’amianto. È così possibile richiedere la consulenza gratuita, online o per iscritto, in modo da guidare il paziente al riconoscimento dei propri diritti. Per coloro che sono stati già esposti, sussiste infatti il diritto ai benefici contributivi amianto (ex art. 13, co. 7, L. 257/1992) e all’indennizzo INAIL.
Grazie a queste maggiorazioni contributive del 50% del periodo di esposizione nel luogo lavorativo, le vittime potranno accedere al prepensionamento. Se si è già in pensione, invece, si avrà diritto alla rivalutazione dei contributi, utilizzando sempre il coefficiente 1,5.
Chi invece, nonostante l’accredito dei contributi, non matura ugualmente il diritto pensionistico, può avvalersi della pensione d’invalidità amianto, dettata dall’art.1, comma 250, L.232/2016. La pensione d’inabilità è subordinata anch’essa alla condizione che la patologia asbesto correlata sia di origine professionale.
Nel caso in cui dovesse essere dimostrata la presenza di amianto nei siti lavorativi, sussiste il diritto al riconoscimento di malattia professionale, ai fini previdenziali e risarcitori.
Fondo Vittime Amianto a causa eternit
Le vittime di patologie asbesto correlate, che sono riconosciute dalle tabelle delle malattie professionali dell’INAIL, hanno diritto alla prestazione aggiuntiva del Fondo vittime amianto.
Questa prestazione, stabilita dall’art.1, co. 241/246, L.244/2007, è erogata direttamente dall’INAIL e viene sommata alla rendita mensile o alla rendita in reversibilità in favore del coniuge e dei figli minorenni.
Vittima del dovere per malattie asbesto correlate
Coloro che operano nelle Forze Armate e nel Dipartimento di Sicurezza e che risultano affetti da malattie asbesto correlate riconosciute dall’INAIL hanno diritto allo status di vittima del dovere. L’art.20 L.183/2010 stabilisce, ottenuto il riconoscimento, il diritto a prestazioni e benefici.
I settori più colpiti da queste patologie sono l’Esercito, l’Aeronautica , l’Arma dei Carabinieri e la Marina Militare. In particolare in quest’ultimo ci sono state diverse vittime del dovere a causa dell’elevata presenza di amianto nelle basi a terra ma, soprattutto, nelle unità navali.
Risarcimento danni per vittime eternit
Ottenuto il riconoscimento dell’INAIL dell’origine professionale della malattia, la vittima ha l’opportunità di richiedere anche il risarcimento del danno. È fondamentale però dimostrare il nesso causale.
L’INAIL indennizza solo il danno biologico e quello patrimoniale per diminuite capacità di lavoro. L’integrale ristoro dei danni, compresi eventuali danni morali ed esistenziali, si ottiene, invece, facendo valere la responsabilità contrattuale ed extracontrattuale.
La quantificazione dei danni si stabilisce in maniera personalizzata per la vittima. Si ha la liquidazione del differenziale del danno patrimoniale e del danno biologico, e il risarcimento danni morali ed esistenziali. I danni differenziali e complementari si stabiliscono con il metodo equitativo o sulla base delle tabelle del Tribunale di Milano.
La stessa modalità si attua sia per risarcire la vittima sia per i suoi familiari.
Tutela e assistenza legale gratuita
La Colombo Servizi e l’Osservatorio Nazionale Amianto hanno ottenuto importanti risultati, sia al fine di migliorare le condizioni di salute delle vittime sia nella tutela legale.
Per ottenere assistenza legale gratuita, è sufficiente farne richiesta. L’assistenza legale e tecnica è totalmente gratuita per iscritto. La nostra squadra di avvocati online ti fornirà un primo parere legale gratuito e ti assisterà nelle varie fasi della procedura.