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Mesotelioma pleurico

Mesotelioma pleurico: cura e tutela legale

Il mesotelioma pleurico è il cancro della pleura. Questa neoplasia è identificata con l’amianto, ed esaurisce il 93% delle neoplasie delle sierose. Infatti, anche gli altri mesoteliomi sono tumori causati dall’amianto. Tuttavia, sono solo un numero ancora più limitato. Infatti, sono solo il 5% i mesoteliomi del peritoneo e meno dell’1% quelli del pericardio e della tunica vaginale del testicolo.

Le fibre di asbesto hanno capacità infiammatorie e cancerogene. Provocano placche e ispessimenti pleurici e poi degenerano nel tumore della pleura detto mesotelioma pleurico.

Per combatterlo in maniera efficace bisogna avviare una diagnosi precoce. Ciò permette per mesotelioma pleurico cure e terapie tempestive. L’ONA, Osservatorio Nazionale Amianto, insieme all’Avv. Ezio Bonanni, tutelano le vittime del mesotelioma pleurico e dell’amianto.

Mesotelioma pleurico: consulenza online gratis

Mesotelioma pleurico

 

Indice

Tempo di lettura: 15 minuti

Mesotelioma pleurico: malattia asbesto correlata

Il mesotelioma pleurico è una malattia asbesto correlata, spesso mortale. Infatti, la sua origine deriva dall’esposizione all’amianto, l’unica tra le cause del mesotelioma pleurico.

Questo tipo di tumore amianto nasce dall’infiammazione che le fibre asbestiformi provocano nella pleura. Essa è la membrana che riveste i polmoni. Quando si inalano le fibre di asbesto, queste giungono fino agli alveoli polmonari. Successivamente, per contiguità e con il flusso sanguigno, causano l’infiammazione nella pleura (Aspirin delays mesothelioma growth by inhibiting HMGB1-mediated tumor progression).

Il mesotelioma pleurico ha tempi di latenza che possono arrivare anche ai 50 anni dall’inizio dell’esposizione. Inoltre, quasi sempre l’esito è fatale. Esistono altre tipologie di mesotelioma, oltre al mesotelioma che si sviluppa nella pleura. Quest’ultimo è però il tumore più diffuso e ricopre il 93% dei casi diagnosticati. Agli altri tipi, infatti, risale solo il 7/8% dei casi di mesotelioma da amianto.

Tra le altre patologie di mesotelioma vi è quello peritoneale, chiamato anche tumore del peritoneo, che comprende più del 5% delle restati diagnosi mesotelioma. Inoltre, esistono il mesotelioma del pericardio della tunica vaginale del testicolo, a cui corrispondo meno dell’1% dei casi.

Che cos’è la pleura e dove si trova?

La pleura è la membrana che svolge la funzione di avvolgere i polmoni. Il termine scientifico deriva dal greco antico πλευρά, pleyrà, che significa “fianco”.

Questa specifica membrana sierosa ha una doppia parete che riveste e aderisce, una, alla parete interna del torace tramite il suo foglietto parietale, e, l’altra, alla parete di ogni polmone grazie al suo foglietto viscerale. Questi foglietti pleurici sono accompagnati dalla produzione di un liquido che permette la lubrificazione. In questo modo, consentono il movimento dei polmoni all’interno della gabbia toracica e permettono la respirazione.

La pleura è uno dei principali organi danneggiati dalle fibre dei minerali di asbesto. Queste possono provocare infiammazione, ispessimenti e placche pleuriche.

Gli ispessimenti pleurici: tipologie, cause e sintomi

L’ispessimento pleurico è una infiammazione della pleura, provocata dalla inalazione di polveri e fibre di amianto. Può avere localizzazione bilaterale o monolaterale e può degenerare in mesotelioma pleurico.

Gli ispessimenti possono essere pleurici apicali, che si trovano nelle zone più alte del torace, o della pleura mediastinica. In quest’ultimo caso sono localizzati frontalmente allo sterno e posteriormente alla colonna vertebrale. Inoltre, in base alla sua estensione e localizzazione, si classifica in: bilaterale, pleurico diffuso e focale.

Nella fase iniziale della malattia si verifica un lieve ispessimento pleurico, che non produce sintomi. Solo successivamente, anche a causa dell’effetto infiammatorio e di eventuali ulteriori esposizioni ad asbesto, si assiste anche all’ispessimento polmonare, ovvero alla fibrosi pleurica e polmonare. Questi sono i principali sintomi dell’infiammazione pleurica.

Questa neoplasia pleurica infiltra i tessuti limitrofi alla pleura, ingabbiando i polmoni e provocando, nei peggiori casi, la morte per soffocamento.

Versamento pleurico: tipologie, sintomi e cura

In molti casi, inoltre, si può manifestare il versamento pleurico. Si tratta di un accumulo di liquido nella cavità pleurica, dovuto all’infiammazione. La vittima prova, così, senso di soffocamento e difficoltà respiratoria. Questo liquido deve essere rimosso per permettere di riacquisire la capacità respiratoria. In questo modo si evita che ci sia il collasso del parenchima polmonare.

I versamenti pleurici si dividono in due categorie, distinte in base alla modalità di contrasto/cura:

  • il versamento pleurico monolaterale semplice, che si può contenere e riassorbire mediante una cura antibiotica;
  • il versamento pleurico monolaterale complicato, in cui è necessario il drenaggio pleurico.

La distinzione tra queste due tipologie emerge già dall’esame di un piccolo campione di liquido della pleura polmonare. Una volta avuto l’esito sarà più semplice decidere l’approccio terapeutico e le successive cure.

Dall’ispessimento pleurico al mesotelioma pleurico: sintomi

Nella maggior parte dei casi gli ispessimenti pleurici costituiscono la prima fase del mesotelioma pleurico. L’infiammazione pleurica, infatti, nel 7% circa dei casi può evolvere in tumore della pleura.

Il carcinoma pleurico ha nella sua eziologia sempre e soltanto l’esposizione a fibre di asbesto. Infatti, l’amianto è l’unico agente eziologico del mesotelioma pleurico. Esiste, perciò, un rapporto causale tra amianto e mesotelioma della pleura. Per questa ragione è molto importante non sottovalutare gli ispessimenti della pleura e anche la stessa pleurite.

Il mesotelioma pleurico per amianto è accompagnato da sintomi, in parte simili, a quelli dell’ispessimento. I sintomi del mesotelioma pleurico sono i seguenti: dolore al petto, tosse, dispnea, emottisi, versamento pleurico, stanchezza, febbre.

In presenza di questi sintomi iniziali, identificabili nel mesotelioma, è necessario eseguire degli approfondimenti. Innanzitutto bisogna verificare se c’è stata esposizione professionale a polveri e fibre di amianto. In questi casi, occorre essere molto cauti. Il paziente dovrà essere sottoposto, prima di tutto, ad anamnesi, poi a spirometria e ad esame TAC torace (mesotelioma TAC).

Le cause della pleurite: amianto e tumore

Sono state individuate le seguenti cause della pleurite:

  • le fibre di amianto;
  • i fenomeni immunitari e/o allergici;
  • gli agenti infettivi (batteri, micobatteri, virus, funghi o parassiti);
  • i fattori metabolici (pleuriti colesteroliche);
  • traumi;
  • fattori cardio-circolatori e malattie cardio-circolatorie o cardio-polmonari;
  • tumori primitivi pleurici (mesotelioma, asbestosi);
  • neoplasie maligne polmonari e metastasi pleuriche di tumori maligni ad insorgenza extrapolmonare (cancro della mammella, linfoma).

Tra tutte le principali, comunque, l’infiammazione da amianto è quella principale.

Il mesotelioma pleurico è il tumore più aggressivo causato dalle fibre di amianto. Circa nel 5/7% dei casi le infiammazioni pleuriche per amianto evolvono in cancro alla pleura. Infatti, tutte le fibre, comprese quelle di crisotilo, sono cancerogene, come spiega l’ultima monografia IARC (Asbestos – chrysotile, amosite, crocidolite, tremolite, actinolite and anthophyllite).

Quindi, le fibre di amianto, dopo aver provocato gli ispessimenti pleurici e, in alcuni casi, le placche pleuriche, questi si evolvono nel mesotelioma della pleura.
Le categorie più a rischio per gli ispessimenti pleurici e, poi, per i tumori della pleura sono coloro che appartengono alle Forze Armate, al Comparto Sicurezza e ad altri settori.

Mesotelioma pleurico: sorveglianza sanitaria e diagnosi precoce

La diagnosi precoce del mesotelioma pleurico è fondamentale per un approccio chirurgico. In questo modo si può somministrare la chemioterapia, anche intrapleurica.

Questa tecnica della chemioterapia intrapleurica è presentata dal Prof. Marcello Migliore del Policlinico di Catania nel corso dell’appuntamento di ONA TV (Mesotelioma amianto e malattie del lavoro). La procedura consiste in una chemioterapia ad alta temperatura, circoscritta alla zona toracica. I risultati sono ottimi, tanto è vero che il 30% dei pazienti operati sopravvive più di 5 anni dall’intervento chirurgico. Inoltre, utilizzando questa tecnica per mesotelioma pleurico speranza di vita e anche la qualità di vita del paziente risulta migliorata.

L’ONA è in prima fila nella ricerca e cura mesotelioma della pleura. Per il mesotelioma cure permettono la guarigione o almeno di prolungare il periodo di tumore alla pleura sopravvivenza, migliorando la qualità di vita del paziente.

La diagnosi dell’ispessimento pleurico

Con i primi sintomi, ovvero in seguito all’esecuzione della sorveglianza sanitaria, cui hanno diritto tutti i lavoratori esposti ad amianto, può essere portata alla luce questa malattia.
Solo così si può scoprire questa malattia asintomatica, che è provocata solo dalle fibre di asbesto. L’infiammazione è la prima fase della cancerogenesi, in particolare della iniziazione. Per tali motivi, anche gli ispessimenti pleurici non debbono essere trascurati.

Grazie alla sorveglianza sanitaria è possibile arrivare ad una diagnosi precoce, che è molto importante per contrastare eventuali degenerazioni neoplastiche, in particolare del tumore della pleura e del tumore dei polmoni.

Occorre, oltre all’esame spirometrico, anche una TC torace e addome, senza contrasto. Quest’ultimo esame, più specifico, rispetto all’esame radiologico, permette maggiore accuratezza.
Tuttavia, per escludere la natura neoplastica della neoformazione, ovvero dell’ispessimento, è comunque necessario l’esame istologico. Questo esame può essere eseguito solo con una biopsia, e comunque con esami invasivi.

Mesotelioma pleurico aspettative di vita e terapie

La scelta del tipo di terapia del mesotelioma pleurico dipende dallo stadio della malattia, dall’età e dallo stato di salute del paziente. In base a questi fattori varia per chi è affetto da tumore pleura aspettativa di vita. Le opzioni a cui si possono sottoporre chi è affetto dal tumore della pleura sono:

  • chirurgia (pleurectomia totale, pneumectomia extrapleurica, talcaggio della pleura);
  • radioterapia;
  • chemioterapia (chemioterapia intraoperatoria ad alta temperatura);
  • combinazione dei diversi approcci per aumentarne l’efficacia.

Quando per i pazienti affetti da questo tipo di mesotelioma non è possibile optare per l’approccio chirurgico. Essi sono sottoposti a mesotelioma pleurico terapia farmacologica, associata a mesotelioma chemioterapia.

Le aspettative di vita del mesotelioma pleurico sono di circa 9/8 mesi per la maggior parte dei casi.

L’ONA e l’Avv. Ezio Bonanni hanno istituito il Dipartimento di tutela delle vittime di mesotelioma. Grazie all’impegno di medici volontari, in collaborazione con i centri specializzati in mesotelioma, sono stati ottenuti significativi risultati. Questo tema e mesotelioma aspettative di vita sono stati trattati nella pubblicazione: Come curare e sconfiggere il mesotelioma e ottenere le tutele previdenziali e il risarcimento dei danni“.

Il trattamento multimodale del mesotelioma

Se si ha il tumore alla pleura si può guarire? Per mesotelioma pleurico guarigione è possibile, anche se rara.

In rari casi è possibile guarire dal mesotelioma della pleura. Un modo è sottoporsi al trattamento multimodale del mesotelioma. Per il mesotelioma la terapia ha avuto dei notevoli effetti anche quando la vittima è venuta a mancare.

L’ONA ha elaborato un protocollo grazie ai medici oncologi volontari. Nel dipartimento di cura del mesotelioma della pleura vi è anche il supporto del Dott. Arturo Cianciosi. Quest’ultimo, medico legale specializzato nel trattamento di mesotelioma diagnosi e per migliorare l’aspettativa di vita, per chi è affetto da tumore della pleura. La ricerca è finalizzata ad aumentare la guarigione per coloro affetti da tumore della pleura.

Mesotelioma pleurico: tutela giuridica e assistenza legale

Il mesotelioma pleurico è una neoplasia asbesto correlata, dose-dipendente. Quasi la totalità dei casi è una patologia dalla esposizione a fibre di asbesto.

È fortemente invalidante. Tant’è vero che coloro che ne sono affetti hanno un grado di invalidità pari al 100%, con aspettative di vita di otto o nove mesi nella media.

In caso si abbia una diagnosi di mesotelioma della pleura è necessario verificare se ci sia stata un’esposizione, anche indiretta, alle fibre di asbesto. Così il medico legale redigerà la certificazione con la quale si potrà attivare la procedura INAIL indennizzo del danno biologico.

Successivamente al riconoscimento della malattia professionale, si può chiedere anche la tutela risarcitoria del danno differenziale. Questo, per ottenere l’integrale risarcimento del danno. Infatti, la prestazione previdenziale INAIL è solo un indennizzo del danno biologico e delle diminuite capacità di lavoro. È dovuto il differenziale di queste voci di danno e il risarcimento anche del danno morale ed esistenziale.

La società Colombo Servizi S.r.l. è convenzionata con l’ONA. Per questo, fornisce un servizio gratuito di assistenza per le vittime di mesotelioma pleurico.

Il nostro staff medico, legale e tecnico fornisce assistenza in caso di esposizione ad amianto. Anche per una prima consulenza gratuita. Il punto di forza del nostro staff è l’altissima competenza e specializzazione nel settore dell’amianto.

Nel caso in cui ci fossero dei danni da amianto, come placche pleuriche e ispessimenti pleurici, si può chiedere la tutela legale, per salvaguardare i propri diritti, sia previdenziali che risarcitori. La tutela è estesa anche ai familiari della vittima.

Indennizzo INAIL per mesotelioma pleurico

Il mesotelioma pleurico è una patologia inserita nella lista I dell’INAIL per esposizione ad asbesto.

Grazie al servizio di assistenza medico legale dell’ONA, è possibile ottenere la certificazione di malattia professionale, che è indispensabile per attivare la procedura presso l’INAIL. È sufficiente dimostrare la presenza di fibre d’amianto nell’ambiente lavorativo, a prescindere dall’entità della soglia. Così si attiva la cosiddetta presunzione legale d’origine.

In riferimento ai limiti di soglia, infatti, ci sono recentemente state delle modifiche alla direttiva comunitaria, che ha abbassato il limite di soglia dalle 100 ff/ll alle 10 ff/ll all’esterno, e da 2 ff/ll a 0,2 ff/ll per le attività all’interno, attraverso la direttiva 2023/2668/UE entrata in vigore il 20 dicembre 2023. Si tratta di un importante svolta, che evidenzia come le fibre di amianto, se inalate, possano causare gravi danni alla salute e confermano la propria cancerogenosità a prescindere dalla dose e soglia.

Tutte le vittime del mesotelioma pleurico hanno diritto all’indennizzo INAIL. Questo consiste in una maggiorazione della rendita del 20%. In caso di decesso del paziente, l’indennizzo è liquidato agli eredi. Ai sensi dell’art.85 D.P.R. 1124/1965 la rendita è costituita in favore dei superstiti, tra i quali il coniuge e i figli, se minorenni.

Percorso amministrativo per il riconoscimento dell’indennizzo INAIL

La società Colombo Servizi S.r.l. si avvale della collaborazione dell’Osservatorio Nazionale Amianto APS (ONA). Medici e legali volontari rendono la consulenza gratuita, anche per iscritto, al fine di guidare il paziente al riconoscimento dei suoi diritti.

Nel caso in cui dall’anamnesi del mesotelioma pleurico dovesse accertare la presenza di amianto nei siti lavorativi, sussiste il diritto al riconoscimento di malattia professionale, ai fini previdenziali e risarcitori. L’iter amministrativo da seguire è:

  • Denuncia malattia professionale: certificazione necessaria per avviare la procedura di riconoscimento dell’origine professionale del mesotelioma della pleura, grazie alla quale si può ottenere l’indennizzo INAIL, la rendita diretta o in reversibilità (per il coniuge e i figli).
  • Accertamento del danno biologico permanente: serve per ottenere il riconoscimento dell’origine professionale del cancro e quantificare il grado invalidante, utile nell’eventuale giudizio per il risarcimento danni a carico del datore di lavoro e altri responsabili.
  • Revisione danno permanente: sia l’INAIL che la vittima possono chiedere di riesaminare la quantificazione del danno biologico in caso di aggravamento.
  • Ricorso amministrativo e giudiziario: in caso di mancato riconoscimento della rendita o di riconoscimento grado invalidante inferiore, la vittima ha il diritto a ricorrere in via amministrativa per far fissare la visita collegiale INAIL.
  • Prestazioni INAIL: la vittima ha diritto all’indennizzo del danno biologico e al risarcimento dei danni da diminuite capacità di lavoro con una rendita mensile/risarcimento INAIL, che terrà conto della retribuzione e del grado invalidante, pari almeno al 16% (in caso di grado invalidante tra il 6% e il 15% è dovuto il solo indennizzo del danno biologico).

Fondo Vittime Amianto per mesotelioma pleurico

Se l’INAIL riconosce l’origine professionale del mesotelioma pleurico, si acquisisce il diritto alle prestazioni aggiuntive del Fondo Vittime Amianto (art. 1, co. 241/246 L. 244/2017). Questa prestazione è erogata dall’INAIL e viene sommata alla rendita mensile.

Per le vittime di mesotelioma, anche nel caso in cui l’INAIL rigettasse la domanda di riconoscimento di malattia professionale, sussiste il diritto a queste prestazioni, con un pagamento unico.

In caso di decesso, queste prestazioni aggiuntive sono erogate in aggiunta alla rendita in reversibilità in favore del coniuge e dei figli minorenni.

Mesotelioma pleurico: il prepensionamento INPS

Per ottenere il prepensionamento bisogna far riferimento ai benefici amianto, ex art. 13 comma 7 L.257/92. Questi consistono nel diritto a rivalutare la posizione contributiva con coefficiente 1,5 per il periodo totale di comprovata esposizione professionale ad amianto.

Il diritto al prepensionamento vale anche per chi è già in pensione, che potrà rivalutare il trattamento pensionistico in godimento. Tuttavia i lavoratori molto giovani, vittime di mesotelioma della pleura, anche con la rivalutazione del 50% del periodo d’esposizione, potrebbero non maturare ugualmente il diritto alla pensione.

Pensione d’invalidità INPS per mesotelioma della pleura

Se non si raggiunge il diritto alla pensione, la vittima di mesotelioma pleurico può chiedere di essere collocato in pensione (pensione inabilità amianto), secondo l’art.1 comma 250 L.232/2016.

Le linee guida da seguire sono state esposte dall’Avv. Ezio Bonanni, Presidente dell’Osservatorio Nazionale Amianto (ONA), che lotta per tutelare i diritti pensionistici e previdenziali dei lavoratori affetti da mesotelioma pleurico e da altre patologie amianto correlate.

Mesotelioma della pleura: riconoscimento vittime del dovere

Le categorie maggiormente colpite dal tumore della pleura sono quelle che lavorano nelle Forze Armate, in particolare coloro che hanno prestato servizio nella Marina Militare, nell’Aviazione e nell’Aeronautica Militare.

Per tutti coloro che, a causa dell’esposizione all’amianto, hanno subito lesioni o danni fisici in servizio, si ha il diritto alle prestazioni di vittima del dovere, con il riconoscimento della causa del servizio.

Nel caso di decesso per mesotelioma della pleura, per causa di servizio, a seguito dell’esposizione ad asbesto, in assenza di cautele, le prestazioni sono cedute ai superstiti. I superstiti della vittima sono identificati dall’art.6 L.466/1980 in quest’ordine: coniuge, figli, genitori, fratelli.

Diritti degli orfani vittime del dovere

Il Ministero dell’Interno, Il Ministero della Difesa e il Ministero dell’Economia e delle Finanze, se si verifica il decesso delle vittima del dovere, negano la qualità giuridica di superstite ai figli, se non a carico fiscale, in presenza del coniuge. Questi quindi assistono al rigetto della domanda. Eppure, un significativo cambiamento si è ottenuto grazie alla pronuncia della Corte di Cassazione, Sez. Lav., n. 8628/2024 che ha rimesso gli atti alle Sezioni Unite, in attesa di deludidazioni sul tema.

L’ONA ha però ottenuto significativi risultati nel campo della tutela degli orfani vittime del dovere, che hanno perso il proprio genitore a causa del mesotelioma della pleura a causa dell’esposizione ad amianto, soprattutto avvenuta nelle navi della Marina Militare o presso l’Esercito e le altre Forze dell’Ordine.

L’Avv. Ezio Bonanni – Presidente ONA – è riuscito a far sì che le vittime del dovere per mesotelioma fossero equiparate alle vittime del terrorismo. Per questo motivo anche i figli a carico devono essere riconosciuti. Inoltre ciò permette alle vittime del dovere e ai loro superstiti di ottenere la liquidazione degli stessi importi.

L’assegno vitalizio mensile che spetta anche alle vittime del dovere colpite da mesotelioma pleurico e ai loro superstiti è di €500, così come alle vittime del terrorismo.

Mesotelioma pleurico: risarcimento danni

In caso vi sia il riconoscimento INAIL del mesotelioma pleurico come malattia professionale, è dovuto anche il risarcimento del danno. L’INAIL indennizza soltanto il danno biologico e quello patrimoniale per diminuite capacità di lavoro, mentre è dovuto l’integrale ristoro dei danni.

L’integrale ristoro, con riferimento anche al danno morale e quello esistenziale, deve essere attuato facendo valere la responsabilità contrattuale ed extracontrattuale. Questa procedura è motivata dal fatto che è dimostrato scientificamente, fin dalla metà degli anni ’50, che le esposizioni hanno una rilevanza. Perciò, in caso di riconoscimento INAIL, tali atti possono essere fatti valere per chiedere il risarcimento del danno.

Infatti la Corte di cassazione, IV Sez. pen., n. 27521 del 7 marzo 2018 ha ribadito come, in caso di omicidio colposo in danno di dipendente esposto ad amianto e deceduto per mesotelioma pleurico, versa in colpa il datore di lavoro qualora non abbia osservato le norme cautelari in vigore fin dalla metà degli anni cinquanta del secolo scorso.

In particolare, la colpa vi è qualora abbia violato l’obbligo di contenere le polveri aerodisperse negli ambienti lavorativi e di dotare i lavoratori di strumenti idonei a proteggere le vie aeree (artt. 4 e 21, D.P.R. n. 303/1956), di informare i lavoratori dei rischi specifici cui erano sottoposti e di fornire strumenti di protezione individuali e collettivi per preservarli dagli specifici rischi lavorativi cui erano esposti, sulla base della disciplina del D.P.R. n. 547/1955.

Risarcimento danni: nesso causale e quantificazione

Per ottenere il risarcimento danni è fondamentale dimostrare il nesso causale. Infatti, spesso i datori di lavoro sostengono la natura extraprofessionale di questo tipo mesotelioma. Tuttavia, nel caso del mesotelioma della pleura, tutte le esposizioni ad asbesto sono rilevanti.

Questo concetto è dimostrato dalla teoria multistadio della cancerogenesi e della dose dipendenza. Queste ultime hanno permesso di dimostrare le responsabilità di chi ha provocato l’esposizione, dando la possibilità a tutte le vittime di far valere loro diritti.

La responsabilità del datore di lavoro è contrattuale, e poi extracontrattuale. Difatti, l’indennizzo INAIL e le prestazioni di causa di servizio e vittima del dovere sono solo un parziale ristoro.

La quantificazione dei danni subiti dal lavoratore vittima di mesotelioma di origine professionale, deve essere personalizzata. Ciò è possibile con la liquidazione del differenziale del danno patrimoniale e del danno biologico. Oltre al risarcimento danni morali ed esistenziali.

Quindi per quantificare l’entità del danno non patrimoniale, si deve tener presente l’entità della lesione biologica ed eventualmente applicare la Tabella del Tribunale di Milano. In ogni caso il criterio si fonda sul principio dell’integrale ristoro, con personalizzazione che deve tener conto anche dei pregiudizi morali ed esistenziali.

Il sistema permette la “monetizzazione” e quantificazione personalizzata, con rideterminazione (in aumento o in diminuzione) del quantum delle singole poste in relazione alle caratteristiche individuali del danneggiato, di cui all’art. 1226 c.c., per la responsabilità contrattuale, e dell’art. 2056 c.c., per la responsabilità extracontrattuale, e comunque sempre ex art. 432 c.p.c..

L’indennizzo INAIL: come calcolare il danno

L’indennizzo INAIL deve essere scorporato per poste omogenee, ovvero dal danno biologico e da quello patrimoniale per diminuite capacità di lavoro. Mentre tutti gli altri pregiudizi debbono essere integralmente risarciti.

La vittima primaria ha diritto ai danni differenziali con scomputo della rendita per poste omogenee. Si è stabilito, infatti, che le disposizioni indicate riacquistino efficacia nel testo vigente prima del 1 gennaio 2019, data di entrata in vigore della citata Legge n. 145/2018, in modo da risolvere, anche dal punto di vista legislativo, ogni equivoco.

Inoltre la Corte di Cassazione sentenza n. 8580/2019 aveva stabilito che per gli infortuni o malattie, che si fossero verificate in precedenza, dovesse essere applicato lo stesso il principio dello scorporo per poste omogenee. Con tale ulteriore modifica legislativa non vi è dubbio che gli importi dell’indennizzo INAIL possano essere defalcati solo dalle poste di riferimento.

L’indennizzo del danno biologico è defalcato dal quantum del danno biologico, con integrale ristoro di tutti gli altri danni non patrimoniali. In caso di rendita, lo scorporo è circoscritto al danno biologico, piuttosto che al danno patrimoniale per diminuite capacità lavorative.

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La nostra società, la Colombo Servizi, supporta a pieno regime l’operato di ricerca dell’ONA. La sinergia nata da queste due realtà permette ad oggi di ottenere importanti risultati e migliori condizioni di salute per le vittime mesotelioma.

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