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Colombo Servizi Srl

Assistenza Risarcimento Amianto

Tumore al fegato

 

Tumore al fegato: cura e tutela legale

Il tumore al fegato è il sesto tumore più frequente a livello mondiale e rappresenta la seconda causa di morte per neoplasia. Solo nel 2012, oltre 700 mila persone nel mondo sono morte per tumore al fegato. Diverse sono le cause che scatenano la formazione del tumore, tra cui l’esposizione a sostanze chimiche come l’amianto.

Il portale Colombo Servizi S.r.l. di assistenza risarcimento amianto permette di chiedere la consulenza medica e tutela legale gratuita. Si tratta di un servizio che la società fornisce grazie alla collaborazione con l’ONA Aps. Infatti, questa associazione, anche grazie all’impegno dell’Avv. Ezio Bonanni fornisce il servizio di tutela legale a cui tutti i cittadini possono accedere.

Tumore al fegato: tutela legale e assistenza medica gratuita

tumore alle ovaie

 

Indice

Tumore al fegato: definizione e tipologie

Il fegato rappresenta la ghiandola più grande del corpo umano e svolge numerose funzioni: dalla digestione degli alimenti alla difesa dell’organismo e l’eliminazione delle sostanze tossiche. 

Il tumore al fegato è un tumore silenzioso che si sviluppa in maniera totalmente asintomatica. Solo quando la malattia è entrata nello stadio avanzato, compaiono i primi segnali. Generalmente, i campanelli di allarme sono il dolore alla parte superiore dell’addome, della schiena e delle spalle, l’ingrossamento del ventre, la perdita di peso e di appetito, la nausea, la stanchezza, l’ittero, la colorazione scura delle urine e la febbre.

Esistono diverse categorie di tumore primitivo del fegato, ciascuna delle quali richiede un approccio ed una cura differenti. 

Il 90% dei tumori che originano dalle cellule del fegato vengono identificati come epatocarcinomi. Sono tumori localizzati che raramente migrano in altri organi, nonostante presentino la capacità di attaccare più strutture del fegato. Nel caso in cui tumori del fegato si sviluppano nei bambini, si parla di epatoblastoma, una neoplasia per la quale esistono particolari protocolli di diagnosi e cura.

Altre forme di tumore primitivo del fegato sono il carcinoma della colecisti (origina dalle cellule della colecisti) ed il colangiocarcinoma, un tumore che interessa l’albero biliare.

Il colangiocarcinoma è una malattia rara. Rappresenta solo una piccolissima percentuale, circa il 3%, dei tumori al fegato. L’origine è correlata ad alcuni fattori di rischio che hanno in comune un processo di infiammazione cronico. 

Incidenza della neoplasia al fegato

In Italia, il tumore al fegato è una neoplasia rara se confrontata con il tasso di incidenza in Asia e negli Stati Uniti. Secondo il Prof. Antonio Gasbarrini, Direttore del dipartimento di Gastroenterologia del Policlinico Universitario Gemelli di Roma, solo nel 2020 sono stati diagnosticati 13 mila nuovi casi

L’evoluzione del tumore del fegato è in genere progressiva e porta ad un graduale indebolimento delle funzioni epatiche.

La sopravvivenza generale a cinque anni dalla diagnosi è molto bassa e si aggira attorno al 5%: ciò perché la malattia viene spesso diagnosticata quando è in stadio avanzato.

Cause del tumore al fegato

Per il 70% dei pazienti, le cause scatenanti la patologia sono l’ epatite B o C. 

Tra le altre cause vi sono:

  • L’abuso di alcol;
  • La steatosi epatica e la steatoepatite non alcolica;
  • Infiammazioni croniche alle vie biliari (cirrosi biliare primitiva e colangite sclerosante primitiva);
  • La malattia di Wilson;
  • Il sesso (il cancro al fegato ha una frequenza più alta negli uomini che nelle donne);
  • Esposizione ad agenti tossici: aflatossine, radiazioni ionizzanti, cloruro di vinile monomero, fumo di sigaretta, amianto, …

 

La correlazione tra l’esposizione ad amianto e lo sviluppo di tumore al fegato non è stata ancora apertamente dichiarata, ma alcuni studi caso-controllo sciolgono ogni possibile dubbio.

Diagnosi e cure

Come già detto, nella maggior parte dei pazienti, lo sviluppo del tumore al fegato è preceduto da cirrosi epatica e/o da epatite cronica. Queste persone sono spesso sotto stretta sorveglianza al fine di identificare il prima possibile la formazione di noduli.

Come viene diagnosticato il tumore al fegato

L’esame ecografico rileva la presenza di eventuali noduli. In base alla dimensione del nodulo, l’iter da seguire può variare. Solitamente, i noduli con un diametro maggiore richiedono un esame radiologico.

L’esame del sangue rileva la presenza della proteina AFP (α-fetoproteina), un marcatore tumorale le cui concentrazioni aumentano in caso di tumore in stadio iniziale nelle persone affette da cirrosi. Non sempre i livelli di questo marcatore indicano la presenza di un tumore. Pertanto, l’esame del sangue viene solitamente prescritto solo in seguito ad una adeguata indagine ecografica.

L’esame radiologico (TC o RM) fornisce immagini più precise del fegato perchè, al momento della diagnosi, nel 75% delle persone l’esame ecografico rileva la presenza di più noduli in differenti parti dell’organo.

L’esame istologico si esegue su un campione di tessuto epatico prelevato mediante biopsia. La biopsia permette di valutare l’indagine radiologica in “benigna” o “maligna” e la sua pratica deve essere discussa prima con diversi specialisti.

Dopo un’attenta valutazione degli esami effettuati, il medico procederà con la cura più idonea per il singolo paziente. 

Come viene curato il tumore al fegato

Le cure dipendono dalla stadiazione del tumore e da diverse valutazioni sullo stato fisico del paziente.

Quando il tumore si trova nello stadio iniziale, l’equipe medica può mettere in atto tre opzioni terapeutiche: la resezione, il trapianto e l’ablazione.

La resezione chirurgica comporta la rimozione del tumore dalla parte di fegato in cui si trova. Per stabilire se il tumore sia stato completamente rimosso, l’anatomo-patologo verificherà che la massa tumorale prelevata, sia completamente circondata da cellule sane. In questo caso, significa che è molto probabile che il tumore sia stato completamente rimosso.

Il trapianto di fegato è possibile solo se si verificano determinate condizioni in termini di numero e dimensione del tumore. Inoltre, il paziente deve essere ritenuto idoneo ad un intervento chirurgico.

L’ablazione locale ha come scopo quello di distruggere le cellule tumorali attaccandole con mezzi chimici o fisici. I due metodi di ablazione più frequenti sono le radiofrequenze e l’iniezione di etanolo. 

Nei pazienti con tumori in stadio intermedio, l’equipe medica può optare per la  chemioembolizzazione transarteriosa, una pratica che consiste nell’iniettare un farmaco antitumorale direttamente nell’arteria epatica, l’arteria che porta il sangue al fegato.

Nei pazienti con stadio avanzato della malattia, le opzioni terapeutiche ricadono nella terapia sistemica. La terapia sistemica, come la chemioterapia e radioterapia sono pratiche aspecifiche che possono colpire anche le cellule sane dell’organismo.

Tutela giuridica e assistenza legale

Le associazioni ONA e la Colombo Servizi Srl tutelano tutti i lavoratori esposti ad amianto e ad altre sostanze cancerogene sul luogo di lavoro. Quando il lavoratore si ammala a causa dell’esposizione professionale ad un agente cancerogeno o mutageno, ha diritto ad una serie di prestazioni assistenziali ed economiche.

Vittime del dovere

Vengono definite “malattie professionali” tutte quelle patologie che il lavoratore può contrarre in occasione dello svolgimento di un’attività lavorativa. Le cause sono rappresentate da particolari condizioni ambientali e/o di operatività. 

L’origine professionale della malattia viene riconosciuta con “presunzione legale d’origine” o con altri strumenti di indagine.

Se la malattia non è presente nelle tabelle legislative dell’INAIL, il medico legale dovrà dimostrare l’origine professionale o extraprofessionale della malattia. Tuttavia, il medico legale dell’INAIL potrebbe non riconosce la professionalità della malattia. A quel punto, il lavoratore o i suoi familiari, possono fare ricorso per ottenere il riconoscimento professionale ed avere il diritto alle prestazioni economiche. 

Indennizzo INAIL

Il riconoscimento dell’origine professionale della patologia permette al lavoratore, o ai suoi familiari, di percepire un indennizzo che generalmente consiste in una prestazione economica. L’INAIL riconosce il diritto alla rendita mensile il cui valore è proporzionale all’entità del danno biologico e alla riduzione delle capacità lavorative.

Se la malattia provoca un danno biologico superiore al 16%, il lavoratore o i suoi familiari avranno diritto ad una rendita mensile. Se la malattia causa un danno biologico compreso tra il 6% ed il 15%, il lavoratore o i suoi familiari avranno diritto ad un indennizzo erogato in un unica soluzione. Per gradi invalidanti inferiori al 6%, l’Istituto non prevede nessuna erogazione economica.

Se il medico legale ritiene che la malattia professionale sia asbesto correlata e quindi riconducibile ad esposizione ad amianto, si ha diritto anche alle prestazioni aggiuntive del Fondo Vittime Amianto. Il Fondo vittime amianto è gestito sempre dall’INAIL ed ha la funzione di erogare un indennizzo economico ulteriore ai titolari delle rendite per malattie professionali o agli eredi delle vittime di amianto.

Risarcimento danni e nesso causale

Con il riconoscimento della causa di servizio e la prova che il tumore si sia sviluppato in seguito alla mancanza di utilizzo dei dispositivi di protezione individuali, sarà possibile ottenere l’indennizzo riservato alle vittime del dovere o ai suoi familiari. La vittima del dovere, o i suoi familiari, riceveranno la quantificazione dei danni in maniera personalizzata. 

Si avrà diritto alla liquidazione del differenziale del danno patrimoniale e del danno biologico, e il risarcimento danni morali ed esistenziali. Per stabilire l’entità del danno non patrimoniale si terrà conto del valore della lesione biologica da applicare il sistema riportato dalle tabelle del Tribunale di Milano.

Tale sistema permette di quantificare il danno in maniera personalizzata, rideterminando il quantum delle singole poste in relazione alle caratteristiche individuali del danneggiato, per la responsabilità contrattuale e per la responsabilità extracontrattuale.

Tutela Legale

Le vittime del dovere o i familiari delle vittime del dovere, possono vedere riconosciuti i propri diritti rivolgendosi ad associazioni e/o studi legali specializzati. 

L’ONA, Osservatorio Nazionale Amianto, insieme all’Avv. Ezio Bonanni, tutelano le vittime del dovere grazie alla serietà e alla professionalità di una squadra di avvocati e medici legali. 

La Colombo Servizi S.r.l, grazie alla convenzione con l’ONA, fornisce anch’essa consulenza medica e legale gratuita alle vittime del dovere o ai suoi familiari. Il suo Team, composto da una squadra di avvocati e di medici legali, è specializzato in risarcimento delle vittime o dei suoi familiari.

Contattaci per essere assistito gratuitamente. Il nostro team di avvocati ti fornirà online un primo parere legale gratuito e ti assisterà nelle varie fasi.