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Assistenza Risarcimento Amianto

Ambiente

Ambiente: cos’è, perché è in pericolo e salvaguardia

In questa guida parliamo di ambiente e di salvaguardia ambientale. L’ambiente, così come lo conosciamo e amiamo, è minacciato dalle attività antropiche e dal cambiamento climatico. Un ambiente sano e in equilibrio è un tassello fondamentale per la salute dell’umanità.

Il binomio ambiente-salute, infatti, è un binomio inscindibile. Senza un ambiete sano e in equilibrio è difficile tutelare la salute, un diritto sancito dalla Costituzione.

La Colombo Servizi in collaborazione con l’ONA – Osservatorio Nazionale Amianto si occupa di diritto alla salute e tutela legale degli esposti a sostanze dannose. Promuove la prevenzione primaria, come unico baluardo possibile, per prevenire le neoplasie legate all’esposizione. Quindi è a favore di tutte le bonifiche, diffonde stili di vita sani e promuove la salvaguardia dell’ambiente.

L’Avvocato Ezio Bonanni, Presidente dell’ONA, già impegnato nel denunciare il disastro ambientale provocato dall’uso dell’amianto fin dai primi anni 2000, aveva lanciato l’allarme sui ischi legati all’inquinamento ambientale. Quest’ultimo riferito all’eccessivo consumo dei fossili, all’aumento della CO2 e alla deforestazione.

Ricordiamo che le vittime di esposizione a sostanze patogene e inquinanti hanno diritto al risarcimento completo dei danni subiti. Richiedendo la consulenza gratuita è possibile ottenere il risarcimento.

Assistenza medica e tutela legale gratuita dell’ONA

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Indice

 Tempo di lettura: 20 minuti

Che cos’è l’ambiente: un bene protetto

Esaminiamo con precisione: cosa significa ambiente? Definire il termine ambiente si rivela un compito tutt’altro che banale. Cominciamo col dire che l’ambiente costituisce un bene protetto dalla nostra Carta Costituzionale, precisamente agli articoli 9 e 117.

L’articolo 9 della Costituzione Italiana, aggiornato nel 2022, recita:

“La Repubblica promuove lo sviluppo della cultura e la ricerca scientifica e tecnica. Tutela il paesaggio e il patrimonio storico e artistico della Nazione. Tutela l’ambiente, la biodiversità e gli ecosistemi, anche nell’interesse delle future generazioni. La legge dello Stato disciplina i modi e le forme di tutela degli animali”.

L’articolo 117 elenca le materie in cui lo Stato ha legislazione esclusiva, e tra queste figura la tutela dell’ambiente, dell’ecosistema e dei beni culturali.

Il termine ambiente deriva dal latino “ambiens”, participio presente del verbo “ambire”, con il significato di “andare intorno, circondare”. In questa prospettiva, potrebbe essere descritto come “ciò che sta intorno o circonda qualcosa”.

Il significato soggettivo della parola ambiente

Il significato del termine varia in base alla prospettiva da cui lo si osserva. Dal punto di vista umano, l’ambiente rappresenta l’insieme delle condizioni sociali, morali, culturali, storiche ed economiche in cui un individuo vive e che lo definiscono. Ne consegue che l’ambiente che circonda l’essere umano presenta caratteristiche molto diverse rispetto a quello che avvolge altre specie viventi.

Sotto l’aspetto ecologico, l’ambiente rappresenta il contesto fisico e biologico, includendo elementi come il clima, l’umidità e gli aspetti floristici, che circondano un organismo, una popolazione di individui o una comunità biotica (biocenosi).

Nonostante l’uomo viva sulla Terra e sia circondato da elementi quali flora, fauna, clima e geomorfologia, dal punto di vista umano, tali elementi risultano meno determinanti nel definirci rispetto a quelli di natura culturale.

Indubbiamente, la condizione economica e sociale può essere influenzata dall’ambiente fisico in cui si trova, ma ciò non è sempre vero. Ad esempio, pensiamo alle grandi città costruite in aree desertiche o alla nostra abilità di coltivare terre un tempo paludose.

Le tipologie di ambiente dal punto di vista ecologico: quali sono?

Diverse categorie di ambienti emergono dal punto di vista ecologico. Inizialmente, si distinguono due ampie categorie:

  1. Ambiente Acquatico (o Subacqueo): Ulteriormente suddiviso in ambiente marino e acque dolci e salmastre.
  2. Ambiente Terrestre (o Subaereo): A sua volta, distinguibile tra ambiente ipogeo (sotterraneo) ed epigeo.

Osservando i macro-sistemi paesaggistici, è possibile identificare diversi tipi di ambienti come deserti, foreste equatoriali, savane, steppe e boschi temperati. In base a fattori climatici o bioclimatici, si riconoscono ambienti oceanici, continentali, sub-mediterranei e vari sottogruppi.

In ottica di salvaguardia ambientale, dal punto di vista antropocentrico, si distinguono ambiente naturale e ambiente antropico. L’ambiente antropico considera le modifiche che l’essere umano può apportare all’ambiente naturale tramite le proprie attività, non limitandosi solo agli ambienti urbani.

Industria, Tecnologia e Impatto Ambientale

Gli ambienti naturali, sia in Italia che nel mondo, sono limitati. Homo sapiens può alterare, trasformare e spesso danneggiare significativamente l’ambiente più di qualsiasi altra specie vivente. La tecnologia, sebbene portatrice di progresso materiale, è anche responsabile di rivoluzioni industriali, emissioni di CO2 e produzione massiva di plastica, causando danni ambientali significativi.

Il concetto di industria richiede una riflessione etica, e si rende necessario ristabilire un nuovo legame tra l’uomo e i fattori non biotici che lo circondano. L’attuale alienazione dall’ambiente ha causato uno scollamento tra le attività umane e la protezione dell’ambiente stesso.

Perché l’ambiente è in pericolo a causa dell’uomo?

La separazione tra l’uomo e l’ambiente biologico e fisico, dunque, ha portato a criticità ambientali e gravi danni causati dall’essere umano all’ambiente e al pianeta.

L’ambiente, nel contesto odierno, si trova infatti ad affrontare numerose criticità e pericoli che minacciano la sua stabilità e sostenibilità. Queste sfide derivano da una combinazione di fattori, tra cui l’inquinamento, il cambiamento climatico, la perdita di biodiversità e le attività umane insostenibili.

I problemi ambientali nel dettaglio: quali sono?

1. Inquinamento: l’inquinamento atmosferico, idrico e del suolo rappresenta una delle principali minacce per l’ambiente. Emissioni industriali, deforestazione e l’uso eccessivo di sostanze chimiche hanno contribuito a compromettere la qualità dell’aria, dell’acqua e del terreno. Gli effetti negativi dell’inquinamento si riflettono sulla salute umana e sulla biodiversità, con conseguenze a lungo termine.

2. Cambiamento climatico: il riscaldamento globale e il cambiamento climatico sono fenomeni innescati principalmente dalle attività antropiche, come l’uso dei combustibili fossili e la deforestazione. Questi cambiamenti hanno impatti devastanti sulle condizioni meteorologiche, causando eventi estremi come ondate di calore, alluvioni, siccità e innalzamento del livello del mare, con ripercussioni gravi sull’ecosistema e sugli esseri umani.

3. Perdita di biodiversità: la perdita di habitat naturali, la caccia eccessiva, l’inquinamento e il cambiamento climatico sono fattori che contribuiscono alla rapida perdita di biodiversità. L’estinzione di specie vegetali e animali rappresenta una minaccia per l’equilibrio degli ecosistemi, con conseguenze sulla nostra capacità di garantire cibo, acqua e risorse naturali.

4. Attività umane insostenibili: pratiche agricole non sostenibili, la gestione irresponsabile delle risorse naturali e l’uso intensivo di suolo e acqua stanno esercitando una pressione eccessiva sull’ambiente. Il consumo smodato e lo sfruttamento insostenibile delle risorse stanno esaurendo la capacità della Terra di rigenerarsi.

Cosa fare per la salvaguardia dell’ambiente?

  1. Transizione verso energie rinnovabili: ridurre la dipendenza dai combustibili fossili e promuovere l’uso di energie rinnovabili per limitare le emissioni di gas serra e mitigare il cambiamento climatico.
  2. Conservazione e riforestazione: proteggere gli habitat naturali, fermare la deforestazione e impegnarsi in progetti di riforestazione per preservare la biodiversità e assorbire il carbonio atmosferico.
  3. Pratiche agricole sostenibili: favorire pratiche agricole che rispettino l’ambiente, riducendo l’uso di pesticidi e fertilizzanti e promuovendo l’agricoltura biologica.
  4. Riduzione dei rifiuti: adottare abitudini di consumo responsabili, ridurre l’uso di plastica monouso e promuovere il riciclo per limitare l’accumulo di rifiuti.
  5. Educazione ambientale: informare e sensibilizzare la popolazione sull’importanza della sostenibilità ambientale e promuovere pratiche consapevoli.
  6. Collaborazione internazionale: favorire la cooperazione tra nazioni per affrontare le sfide ambientali su scala globale, stabilendo accordi e politiche condivise.
  7. Sviluppo sostenibile: promuovere un modello di sviluppo che bilanci le esigenze umane con la salvaguardia dell’ambiente, garantendo la prosperità senza compromettere il futuro delle generazioni successive.

Nazioni Unite e Agenda ONU 2030

Il concetto di tutela ambientale ha radici negli anni Settanta, con la Conferenza delle Nazioni Unite per l’Ambiente Umano del 1972 a Stoccolma. L’Assemblea generale delle Nazioni Unite istituì l’UNEP (Programma delle Nazioni Unite per l’Ambiente), con l’incarico di promuovere e coordinare azioni ambientali, soprattutto per quanto riguarda lo sviluppo sostenibile.

Nel 1992, la Conferenza delle Nazioni Unite su Ambiente e Sviluppo a Rio de Janeiro portò alla firma di documenti cruciali, tra cui la Convenzione sul Cambiamento Climatico (UNFCCC) e la Convenzione sulla Diversità Biologica (CBD), entrambe finalizzate a preservare la natura.

Nonostante questi sforzi, le Nazioni Unite attualmente agiscono con una certa timidezza e inefficacia, richiedendo un riconoscimento formale che funga da strumento giuridico per imporre il rispetto della natura da parte delle nazioni.

L’Agenda 2030 dell’ONU, introdotta nel 2015, ha reso gli obiettivi di salvaguardia climatica parte essenziale di un piano più ampio. Gli Stati membri dell’ONU si sono impegnati a sviluppare un piano per migliorare le condizioni di vita globali entro il 2030, collegando gli obiettivi ambientali a quelli di sviluppo sostenibile per garantire equità economica e sociale a livello globale.

La Comunità Europea per l’ambiente e la Rete Natura 2000

In Europa, la tutela dell’ambiente è strettamente collegata alle direttive europee in materia ambientale. Le direttive Uccelli e Habitat, in particolare, hanno dato vita a strumenti come le Zone di Interesse Protezionistico (ZIP) e i Siti di Interesse Comunitario (SIC). Le ZIP mirano a proteggere gli habitat di uccelli migratori, mentre i SIC hanno creato una rete di siti di interesse comunitario per specie a rischio, inclusi quelli influenzati dall’attività umana. Questi sforzi includono zone private, come le campagne con agricoltura tradizionale e pascoli, che offrono rifugio a specie a rischio.

Tutte le iniziative della Comunità Europea per la salvaguardia ambientale

Tra le principali iniziative della CE, vi sono:

  1. Legislazione Ambientale Comune:  una serie di normative comuni per affrontare le problematiche ambientali. Queste includono direttive sulla qualità dell’aria, sulla gestione dei rifiuti, sulle emissioni industriali e molte altre. La legislazione comune assicura una coerenza tra gli Stati membri nell’attuazione delle politiche ambientali.
  2. Programma LIFE: LIFE è il programma finanziario dell’UE dedicato all’ambiente e all’azione per il clima. Supporta progetti che promuovono la conservazione della natura, la biodiversità, l’efficienza energetica e la transizione verso un’economia a basse emissioni di carbonio. Il programma mira a dimostrare nuove soluzioni e condividere le migliori pratiche tra gli Stati membri.
  3. Strategia Europea per la Biodiversità: una strategia ambiziosa per arrestare la perdita di biodiversità entro il 2030. Questa strategia impegna gli Stati membri a proteggere e ripristinare gli ecosistemi, riducendo l’inquinamento e promuovendo l’agricoltura sostenibile.
  4. Pacchetto sull’Economia Circolare: la CE promuove l’adozione di un modello di economia circolare, riducendo al minimo la produzione di rifiuti e promuovendo il riutilizzo e il riciclo. Questa iniziativa mira a rendere l’UE più sostenibile dal punto di vista ambientale ed economico.
  5. Green Deal Europeo: presentato nel 2019, il Green Deal è una roadmap per rendere l’UE il primo continente climaticamente neutro entro il 2050. Include obiettivi ambiziosi come la riduzione delle emissioni di gas serra e l’implementazione di pratiche agricole sostenibili.
  6. Emission Trading System (ETS): il sistema di scambio delle emissioni è uno strumento chiave per ridurre le emissioni di gas serra nel settore industriale e dell’energia. Attraverso l’ETS, le imprese acquistano e scambiano quote di emissioni, creando un incentivo economico per ridurre l’impatto ambientale.

Le politiche in Italia per la salvaguardia ambientale

In Italia, le principali politiche ambientali includono:

  1. Piano Nazionale Integrato per l’Energia e il Clima (PNIEC): questo piano definisce gli obiettivi climatici e energetici a lungo termine dell’Italia, con l’obiettivo di ridurre le emissioni di gas serra e aumentare la quota di energie rinnovabili nel mix energetico nazionale.
  2. Strategia Nazionale per la Biodiversità (SNB): l’Italia ha adottato una strategia per la conservazione e la gestione sostenibile della biodiversità, impegnandosi a proteggere gli ecosistemi naturali e ad affrontare le minacce alla diversità biologica.
  3. Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza (PNRR): nel contesto della ripresa post-pandemia, l’Italia ha sviluppato un piano che include investimenti in progetti green e sostenibili per favorire la transizione verso un’economia più verde.
  4. Disposizioni per la Transizione Ecologica (DTE): questo insieme di normative mira a favorire la transizione verso un’economia più sostenibile, promuovendo la circolarità, la gestione sostenibile delle risorse e la riduzione dell’inquinamento.
  5. Partecipazione a Eventi Internazionali: l’Italia, in qualità di membro del G20 e di altre iniziative internazionali, contribuisce alla definizione di politiche globali per affrontare le sfide ambientali. In particolare, durante il G20, l’Italia promuove la cooperazione internazionale per la lotta ai cambiamenti climatici e la promozione della sostenibilità.
  6. Presidenza Italiana del G20 (2021): durante la presidenza italiana del G20 nel 2021, l’Italia ha posto l’accento su temi cruciali per la sostenibilità, inclusi l’ambiente e l’energia. L’Italia ha promosso il dialogo tra i paesi membri su come affrontare le sfide ambientali globali e ha sottolineato l’importanza della cooperazione internazionale.
  7. Iniziative per la Neutralità Carbonica: l’Italia si è impegnata a raggiungere la neutralità carbonica entro il 2050, contribuendo agli sforzi globali per limitare l’aumento della temperatura globale e affrontare i cambiamenti climatici.

L’inquinamento d’amianto e la tutela della salute

Nonostante il divieto dell’estrazione e produzione dei materiali di amianto, sancito dalla Legge 257 del 1992, la presenza di amianto in Italia è nell’ordine di tonnellate, con circa 1 milione di siti e micrositi in Italia. Le fibre di amianto persistono nell’ambiente, provocando ancora esposizioni lavorative e ambientali. Nel 2021, come anche nel 2020, si sono registrati oltre 7.000 nuovi decessi correlati all’amianto.

Affrontare questa problematica richiede un’azione decisa di bonifica per prevenire la dispersione delle fibre e scongiurare rischi per la salute e l’ambiente. L’Osservatorio Nazionale Amianto (ONA) sta affrontando attivamente questa sfida, mappando i siti contaminati attraverso l’APP AMIANTO, che consente di segnalare e verificare la presenza di tali siti, riducendo così i rischi di esposizione.

La prevenzione dei danni alla salute e all’ambiente non si limita all’amianto, ma coinvolge numerosi altri agenti inquinanti come l’uranio impoverito, le radiazioni ionizzanti e molte altre sostanze nocive presenti nell’ambiente naturale e di vita. Utilizzare materiali sicuri, effettuare test preventivi su nuove sostanze chimiche e eliminare agenti dannosi sono passi essenziali per garantire un futuro sano.

Inoltre, la bonifica non dovrebbe riguardare solo l’amianto, ma anche altri agenti cancerogeni. Il processo di disinquinamento e il recupero di interi territori per un uso sostenibile dovrebbero costituire un elemento chiave nelle politiche territoriali e nazionali, puntando a garantire un ambiente più sicuro e salubre per le generazioni future.