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Assistenza Risarcimento Amianto

Mesotelioma peritoneale

 

Mesotelioma Peritoneale: tutela legale e medica

Il mesotelioma peritoneale, è una patologia asbesto correlata, causata dalle fibre di amianto che colpiscono il peritoneo. Tali fibre attaccano la membrana sierosa, che riveste gli organi addominali, e l’interno delle pareti dell’addome (peritoneo).

Questa patologia è sfortunatamente quasi sempre mortale. L’ONA, Osservatorio Nazionale Amianto, insieme all’Avv. Ezio Bonanni, tutelano le vittime del mesotelioma pleurico. Per combatterlo in maniera efficace bisogna, infatti, avviare una diagnosi precoce per agire in maniera tempestiva con le terapie più adatte.

Mesotelioma peritoneale: assistenza medica gratuita

Nel caso in cui hai bisogno di assistenza medica o vuoi avere un primo parere medico gratuito, contattaci e saremo a tua disposizione con il nostro team di medici volontari online.

Mesotelioma peritoneale

 

Indice

Tempo di lettura: 14 minuti

Cosa significa mesotelioma peritoneale?

Il mesotelioma peritoneale è una neoplasia rara del peritoneo, la cui causa è l’esposizione all’amianto. Il peritoneo è la membrana sierosa mesoteliale, sottile e quasi trasparente, che costituisce il rivestimento della cavità addominale e l’involucro degli organi addominali.

Oltre al mesotelioma peritoneale, ci sono altre forme di mesotelioma. Uno di questi è il mesotelioma pleurico o della pleura, che è il più diffuso. Infatti comprende il 93% di tutti i casi diagnosticati. Agli altri tipi risale solo il 7/8% dei casi. Il mesotelioma peritoneale, chiamato anche tumore del peritoneo o adenocarcinoma peritoneale, racchiude più del 5% delle restati diagnosi, mentre a quello del pericardio e della tunica vaginale del testicolo corrispondono meno dell’1% dei casi.

L’origine di questo tipo di patologia può essere fatta risalire solamente all’esposizione alle fibre di asbesto. La latenza della malattia arriva fino a 50 anni. Per mesotelioma peritoneale sopravvivenza si ottiene ottenendo una diagnosi precoce.

L’Osservatorio Nazionale Amianto (ONA) ha istituito un gruppo di medici specializzati in oncologia che si occupano della diagnosi precoce del cancro del peritoneo, e della terapia e cura del mesotelioma. Inoltre l’Avv. Ezio Bonanni e il suo studio legale forniscono tutela legale dei cittadini e lavoratori vittime di mesotelioma asbesto, come quello del peritoneo.

L’assistenza legale dell’ONA è gratuita e l’associazione ha ottenuto importanti risultati per quanto riguarda la salvaguardia dei diritti delle vittime di mesotelioma peritoneale.

Mesotelioma del peritoneo: carcinosi peritoneale

La diffusione del tumore dall’organo del peritoneo provoca la carcinosi peritoneale. Questo tipo di carcinosi, nonostante non sia dovuta sempre al mesotelioma, è sicuramente l’evoluzione del tumore causato dalle fibre di asbesto.

Avviene la disseminazione delle cellule neoplastiche nella cavità peritoneale. La neoplasia più frequente è quella gastrointestinale, ginecologica o peritoneale primitiva. Il peritoneo è infatti la sede recidiva nel 10-35% dei pazienti con neoplasia colo-rettale, mentre il 50% soffre di neoplasia gastrica.

Diagnosi e sintomi del mesotelioma peritoneale

Il mesotelioma del peritoneo è una malattia asbesto correlata altamente aggressiva. Per tumore peritoneale sintomi riguardano la fase di diffusa invasione metastatica dell’addome (mesotelioma addominale). Inoltre, nel caso di carcinoma peritoneale diffuso, le metastasi del tumore peritoneale spesso invadono la zona del bacino, comprimendo così il tratto gastrointestinale. Vi è quindi la presenza di altri mesotelioma peritoneale sintomi.

La diagnosi di questa patologia è difficile e si basa su esami come:

  • tecniche di imaging, cioè un’ecografia e tomografia al computer toraco-addomino-pelvica (CAP-CT);
  • esame istologico, eseguito sulla biopsia tissutale e sui risultati dell’immunocolorazione.

Inoltre è necessaria per eseguire la diagnosi del mesotelioma peritoneale la biopsia. L’esame bioptico, infatti, è l’unico strumento efficace per diagnosticare questo tipo di mesotelioma.

L’anamnesi risulta ancora più importante per stabilire una diagnosi che permetta di dedurre la relazione a pregressa esposizione alle fibre di amianto per motivi lavorativi, escludendo patologie diverse.

Mesotelioma peritoneale: malattia asbesto correlata

Il fattore principale di rischio che causa i tumori del peritoneo è l’esposizione all’amianto. Per mesotelioma peritoneale cause diverse non ci sono.

Secondo l’Organizzazione Mondiale della Sanità (OMS) la morte di circa 107.000, di cui 6.000 solo in Italia, è stata causata da mesoteliomacancro ai polmoni asbestosi. Solo il mesotelioma costituisce il 4% della mortalità globale per il cancro nel corso di questi ultimi anni (per tutte le età e per entrambi i sessi).

Purtroppo, in passato, l’asbesto è stato diffusamente utilizzato per via delle sue caratteristiche tecniche. Venne principalmente usato per le coperture in eternit e l’isolamento dei tetti, per costruire navi e treni, nell’edilizia (vernici, pavimenti, tegole) e nelle automobili.

I ritardi nello smaltimento e bonifica eternit hanno portato al perdurare delle esposizioni fino ad oggi. Il 99% dei mesoteliomi sono infatti causati dalla esposizione ad asbesto ed eternit, come è riportato dallo IARC, nella monografia sui cancerogeni (IARC monographs on the evaluation of carcinogenic risks to humans, A review of human carcinogens: arsenic, metals, fibres and dusts).

I settori maggiormente a rischio amianto sono indicati in “Il libro bianco delle morti d’amianto in Italia-ed.2022” dell’Avv. Ezio Bonanni, Presidente dell’Osservatorio Nazionale Amianto.

In questi campi vi è, infatti, una più elevata incidenza di casi di mesotelioma. Inoltre sono presentati tutti gli elementi per la prevenzione primaria e secondaria, e costituisce un duro atto di accusa sull’immobilismo delle istituzioni in Italia sul problema amianto.

Mesotelioma del peritoneo: terapia e trattamenti

Nonostante il mesotelioma peritoneale sia quasi sempre mortale, nel caso si abbia una diagnosi precoce e uno stadio della malattia meno elevato, si possono ottenere dei risultati grazie alle terapie adatte.

La scelta della terapia dipende dallo stadio della malattia, dallo stato di salute del paziente e dall’età. Il metodo, attraverso cui si può ottenere una maggiore tumore al peritoneo sopravvivenza e un miglioramento nella qualità della vita, è quello di effettuare il controllo dei sintomi carcinosi peritoneale.

Chi ha contratto il mesotelioma del peritoneo può sottoporsi a diverse terapie o ad una combinazione di esse per aumentarne l’efficacia. Queste aumentano per tumore al peritoneo aspettative di vita.

Chirurgia nel mesotelioma peritoneale

Il primo approccio terapeutico è quello chirurgico, anche se non è tra quelli più consigliati perché non ottiene notevoli risultati, soprattutto se è l’unico applicato. Recentemente, le tecniche chirurgiche sono state sviluppate. Ciò grazie anche all’ONA, che ha sollecitato la creazione di centri specializzati, tra questi mesotelioma peritoneale centri specializzati.

Tra i più brillanti chirurghi, anche se con una maggiore attenzione alla chirurgia toracica, vi è il Prof. Marcello Migliore. Quest’ultimo ha sviluppato una particolare metodologia di intervento chirurgico che utilizza la chemioterapia ipertermica.

Chirurgia e chemioterapia intraperitoneale ipertermica

La chemioterapia intraperitoneale ipertermica consiste nel somministrare il farmaco direttamente nell’addome. Questa metodologia è molto importante ed efficace per i tumori primitivi e per le metastasi del peritoneo.

Questa chemioterapia si differenzia da quella tradizionale: questi farmaci sono diffusi direttamente nel peritoneo ad alta temperatura (41-42 gradi). Così questi farmaci penetrano direttamente, e vanno a colpire quelle cellule che sono rimaste all’interno del peritoneo dopo l’operazione chirurgica.

Le possibilità di successo aumentano se si combina la sua azione con quella della radioterapia e della chemioterapia.

Il trattamento chirurgico più utilizzato è quello citoriduttivo, insieme ad HIPEC (Hiperthermic IntraPeritoneal Chemotherapy), con cui si sono ottenuti maggiori successi in termini di sopravvivenza del paziente. Per tumore peritoneale sopravvivenza media è tra i 34 e i 92 mesi, con un tasso di sopravvivenza di 5 anni nel 29-59% dei casi.

Radioterapia e chemioterapia nel mesotelioma del peritoneo

Spesso, nel caso di vittime di mesotelioma peritoneale, si decide di sottoporre il paziente all’azione combinata di radioterapia e chemioterapia, dopo l’intervento chirurgico. Questi approcci terapeutici, insieme, garantiscono il prolungamento dell’aspettativa di vita, che in alcuni casi riesce a superare anche i 5 anni.

L’Avv. Ezio Bonanni, riguardo al trattamento del mesotelioma, ha previsto determinate linee guida per la cura.

Mesotelioma peritoneale: tutela giuridica e assistenza legale

Il mesotelioma peritoneale è una neoplasia asbesto correlata, dose-dipendente. Quasi la totalità dei casi è una patologia dalla esposizione a fibre di asbesto.

L’Osservatorio Nazionale Amianto, insieme all’Avv. Ezio Bonanni, tutelano le vittime di questo tipo di mesotelioma e degli altri.

Prima di tutto, però, è necessario ottenere la certezza della diagnosi, sia per fini terapeutici sia per la tutela legale.

In caso si abbia una diagnosi di mesotelioma del peritoneo è necessario verificare se ci sia stata un’esposizione, anche indiretta, alle fibre di asbesto. Poi il medico legale dovrà redigere una certificazione, grazie alla quale si potrà attivare la procedura INAIL indennizzo del danno biologico.

Successivamente al riconoscimento della malattia professionale, si può chiedere anche la tutela risarcitoria del danno differenziale, per l’integrale risarcimento del danno. Infatti la prestazione previdenziale INAIL è solo un indennizzo del danno biologico e delle diminuite capacità di lavoro. È dovuto il differenziale di queste voci di danno e il risarcimento anche del danno morale ed esistenziale.

La società Colombo Immobiliare Servizi S.r.l. è convenzionata con l’ONA, per questo fornisce un servizio gratuito di assistenza per le vittime di mesotelioma peritoneale.

Il nostro staff medico, legale e tecnico fornisce assistenza in caso di esposizione ad amianto, anche per una prima consulenza gratuita. Il punto di forza del nostro staff è l’altissima competenza e specializzazione nel settore dell’amianto.

Indennizzo INAIL per il mesotelioma peritoneale

La neoplasia peritoneo è una delle patologie asbesto correlate inserite nella lista I dell’INAIL. Se dall’anamnesi risulta che ci sia stata l’esposizione diretta, indiretta e per contaminazione nei luoghi di lavoro, la vittima a diritto all’indennizzo INAIL.

Il solo onere probatorio che deve dimostrare chi è affetto da mesotelioma peritoneale è la certezza della diagnosi e il fatto di aver lavorato esponendosi alle fibre di amianto senza selezione di mansioni o attività. In questo modo si ottiene il riconoscimento dell’origine professionale, in seguito alla cosiddetta presunzione legale di origine.

Infatti, secondo la sentenza della Corte di Cassazione, sezione lavoro, 23653/2016, la sola presenza della noxa nel luogo lavorativo giustifica la domanda di indennizzo INAIL. Questo è ribadito dagli artt. 3, 139 e 211 del D.P.R. 1124/65 e dall’art.10 n.3 del D.L. vo 38/2000.

L’ente dovrà così riconoscere il diritto alla vittima e, in caso di carcinosi peritoneale morte, l’indennizzo INAIL è liquidato in favore del coniuge e degli altri superstiti, come viene esplicitato dall’art.85, D.P.R 1124/65.

Percorso amministrativo per il riconoscimento dell’indennizzo INAIL

La società Colombo Servizi S.r.l. si avvale della collaborazione con l’Osservatorio Nazionale Amianto APS. Si ha così la consulenza gratuita, anche per iscritto, grazie a medici e legali volontari, al fine di guidare i pazienti al riconoscimento dei loro diritti.

Se secondo l’anamnesi del mesotelioma peritoneale dovesse risultare la presenza di amianto nei siti lavorativi, si può invocare il diritto al riconoscimento di malattia professionale, ai fini previdenziali e risarcitori. Il procedimento segue determinate fasi:

  • Denuncia malattia professionale: una certificazione necessaria per avviare la procedura di riconoscimento dell’origine professionale del mesotelioma, grazie alla quale si può ottenere l’indennizzo INAIL, la rendita diretta o in reversibilità per i superstiti.
  • Accertamento del danno biologico permanente: necessario per ottenere il riconoscimento dell’origine professionale del tumore e quantificare il grado invalidante, indispensabile nell’eventuale giudizio per il risarcimento danni a carico del datore di lavoro e altri responsabili.
  • Revisione danno permanente: sia la vittima che l’INAIL possono chiedere di riesaminare la quantificazione del danno biologico qualora ci sia aggravamento.
  • Ricorso amministrativo e giudiziario: se non vi è il riconoscimento della rendita o vi è il riconoscimento di grado invalidante inferiore, la vittima ha il diritto a ricorrere in via amministrativa per far fissare la visita collegiale INAIL.
  • Prestazioni INAIL: la vittima ha diritto all’indennizzo del danno biologico e al risarcimento dei danni da diminuite capacità di lavoro attraverso una rendita mensile/risarcimento INAIL, che terrà conto della retribuzione e del grado invalidante, pari almeno al 16% (in caso di grado invalidante tra il 6% e il 15% è dovuto il solo indennizzo del danno biologico).

Fondo Vittime Amianto per mesotelioma peritoneale

Successivamente al riconoscimento da parte dell’INAIL dell’origine professionale del cancro al peritoneo, come avviene anche in ogni altra patologia asbesto correlata, sussiste il diritto alle prestazioni aggiuntive del fondo vittime amianto. Questo è stabilito dall’art.1 co. 241/246 L.244/2017

Questa prestazione è erogata direttamente dall’INAIL e viene sommata alla rendita mensile.

In caso di decesso, queste prestazioni aggiuntive del fondo sono erogate in aggiunta alla rendita in reversibilità in favore del coniuge e dei figli minorenni.

Il prepensionamento INPS per mesotelioma peritoneale

Seguendo le direttive dell’art.13, comma 7, L.257/92, con il riconoscimento della natura professionale asbesto correlata del mesotelioma del peritoneo, si può ottenere il diritto alle maggiorazioni contributive.

La maggiorazione si otterrà moltiplicando il coefficiente 1,5, pari al 50%, per tutto il periodo di esposizione professionale. Questi contributi aggiuntivi permettono in questo modo di ottenere il prepensionamento.

Nel caso in cui il lavoratore in questione sia già in pensione, si può ricostruire la sua posizione previdenziale e riliquidare la pensione, adeguando i ratei e liquidando le differenze su quelli di medio tempore maturati.

Pensione d’invalidità INPS per mesotelioma del peritoneo

Se anche con i contributi aggiuntivi e con le maggiorazioni la vittima di mesotelioma non ha maturato il diritto alla pensione, questa può richiedere la pensione d’invalidità amianto a causa del mesotelioma del peritoneo. Questa soluzione è prevista dall’art.1 comma 250 L.232/2016.

Le linee guida da seguire sono state esposte dall’Avv. Bonanni, che lotta per tutelare i diritti pensionistici e previdenziali dei lavoratori affetti da mesotelioma peritoneale.

Mesotelioma peritoneale: riconoscimento vittime del dovere

I casi di mesotelioma peritoneale sono stati riscontrati maggiormente tra i lavoratori appartenenti al personale civile e militare delle Forze Armate e del Comparto Sicurezza.

La causa di questo è da ritrovare nell’utilizzo diffuso di amianto nelle basi a terra e nelle unità navali della Marina Militare Italiana. A tal proposito la Procura della Repubblica di Padova ha registrato ben 1.101 casi di malattie asbesto correlate tra i soli dipendenti del Ministero della Difesa, impiegati nella Marina Militare Italiana.

Per tutti coloro facenti parte di queste categorie e che sono affetti da mesotelioma, in particolare quello peritoneale, è stato stabilito il riconoscimento dello status di vittima del dovere secondo l’art. 20 L.183/2010.

I lavoratori che, a causa dell’esposizione all’amianto, hanno subito lesioni o danni fisici in servizio presso Forze Armate, Esercito, Aeronautica, Carabinieri e Comparto Sicurezza, hanno il diritto alle prestazioni di vittima del dovere, con il riconoscimento della causa del servizio.

I diritti dei superstiti delle vittime del dovere

Nel caso di decesso per mesotelioma peritoneale, per causa di servizio, a seguito dell’esposizione ad asbesto, in assenza di cautele, le prestazioni sono cedute ai superstiti. I superstiti della vittima sono identificati dall’art.6 L.466/1980 in quest’ordine: coniuge, figli, genitori, fratelli.

Gli importi maturati dalla vittima del dovere devono essere erogati agli eredi. Questi, oltre ad ottenere la liquidazione di quanto maturato dalla vittima, hanno diritto anche, a prescindere dall’accettazione o meno dell’eredità, al risarcimento del danno iure proprio.

I superstiti hanno diritto al riconoscimento delle prestazioni previdenziali con decorrenza dalla data della morte del loro congiunto. Tuttavia, in alcuni casi, quando tra i superstiti c’è il coniuge, i figli, non a carico fiscale al momento del decesso della vittima,  non ottengono il riconoscimento alle prestazioni previdenziali.

L’ONA ha però ottenuto significativi risultati nel campo della tutela degli orfani vittime del dovere, che hanno perso il proprio genitore a causa del mesotelioma peritoneale.

L’Avv. Ezio Bonanni è riuscito a far sì che le vittime del dovere per mesotelioma fossero equiparate alle vittime del terrorismo. Per questo motivo anche i figli a carico devono essere riconosciuti. Inoltre ha conseguito come risultato il fatto che anche gli orfani e gli altri superstiti della vittima ottengano l’erogazione di €500,00, come dettato dall’art.3 della Costituzione.

Questa misura è ribadita anche da SS.UU. 7761/2017 e da SS.UU. 22753/2018.

Tutte le informazioni riguardanti la tutela delle vittime d’amianto colpite dal mesotelioma peritoneale e dei familiari sono raccolte nel manuale dell’Avv. Ezio Bonanni, Presidente dell’ONA (Come curare e sconfiggere il mesotelioma e ottenere le tutele previdenziali e il risarcimento dei danni).

Mesotelioma peritoneale: risarcimento danni

Dopo il riconoscimento INAIL del mesotelioma peritoneale come malattia professionale, si può richiedere anche il risarcimento del danno. L’INAIL indennizza soltanto il danno biologico e quello patrimoniale per diminuite capacità di lavoro, mentre è dovuto l’integrale ristoro dei danni.

L’integrale ristoro, comprendendo quindi anche il danno morale e quello esistenziale, deve essere attuato facendo valere la responsabilità contrattuale ed extracontrattuale. Questo avviene perché è ormai dimostrato scientificamente che le esposizioni hanno una rilevanza. Perciò, in caso di riconoscimento INAIL, tali atti possono essere fatti valere per chiedere il risarcimento del danno.

Risarcimento danni: nesso causale e quantificazione

Dimostrare il nesso causale è fondamentale per ottenere il risarcimento danni. Infatti spesso i datori di lavoro sostengono la natura extraprofessionale di questo tipo mesotelioma. Tuttavia, nel caso del mesotelioma del peritoneo, tutte le esposizioni ad amianto sono rilevanti.

La responsabilità del datore di lavoro è contrattuale, e poi extracontrattuale, poiché l’indennizzo INAIL e le prestazioni di causa di servizio e vittima del dovere sono solo un parziale ristoro.

La quantificazione dei danni subiti dal lavoratore vittima di mesotelioma di origine professionale, è personalizzata. Ciò è possibile con la liquidazione del differenziale del danno patrimoniale e del danno biologico, e il risarcimento danni morali ed esistenziali.

Quindi, per stabilire l’entità del danno non patrimoniale, si deve tener conto dell’entità della lesione biologica e applicare la Tabella del Tribunale di Milano. In ogni caso il criterio si fonda sul principio dell’integrale ristoro, con personalizzazione che deve tener conto anche dei pregiudizi morali ed esistenziali.

Il sistema permette la “monetizzazione” e quantificazione personalizzata, con rideterminazione (in aumento o in diminuzione) del quantum delle singole poste in relazione alle caratteristiche individuali del danneggiato, di cui all’art. 1226 c.c., per la responsabilità contrattuale, e dell’art. 2056 c.c., per la responsabilità extracontrattuale, sempre ex art. 432 c.p.c..

Mesotelioma del peritoneo: come calcolare il danno

L’indennizzo INAIL deve essere scorporato per poste omogenee dal danno biologico e da quello patrimoniale per diminuite capacità di lavoro. Tutti gli altri pregiudizi, invece, devono essere integralmente risarciti.

La vittima ha diritto ai danni differenziali con scomputo della rendita per poste omogenee. Questo è stabilito dall’art. 1, comma 1126, lettera a), L. 145/2018, per effetto dell’art. 3-sexies, comma 1, D.L. 30 aprile 2019, n. 34, convertito, con modificazioni, dalla L. 28 giugno 2019, n. 58, che ha abrogato la lettera a) del comma 1126 della ultima legge di bilancio.

In sintesi lo scomputo dovrà avvenire, sempre e comunque, per poste omogenee.

Anche per le malattie verificate in precedenza si deve applicare lo stesso principio dello scorporo per poste omogenee. Questo è ribadito dalla Corte di Cassazione sentenza n. 8580/2019. Con tale ulteriore modifica legislativa non vi è dubbio che gli importi dell’indennizzo INAIL possano essere defalcati solo dalle poste di riferimento.

L’indennizzo del danno biologico è defalcato dal quantum del danno biologico, con integrale ristoro di tutti gli altri danni non patrimoniali. In caso di rendita, lo scorporo è circoscritto al danno biologico, piuttosto che al danno patrimoniale per diminuite capacità lavorative.

Assistenza legale online gratis mesotelioma peritoneale

La nostra società, la Colombo Servizi, supporta a pieno regime l’operato di ricerca dell’Osservatorio Nazionale Amianto. L’azione congiunta di queste due realtà permette ad oggi di ottenere importanti risultati e migliori condizioni di salute per le vittime mesotelioma.

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