Rendita INAIL da amianto indennizzi e risarcimenti
Rendita INAIL da amianto indennizzi e risarcimenti: sono le tutele della Colombo Servizi grazie al sostegno dell’avv. Ezio Bonanni e dell’ONA – Osservatorio Nazionale Amianto.
Le fibre di amianto e quindi sia degli anfiboli che dei serpentini, sono dannose per la salute. Infatti l’amianto, che indica i minerali fibrosi della famiglia degli inosilicati, è un agente nocivo e cancerogeno. Provocano danno biologico, sia per infiammazione che per degenerazione neoplastica.
L’avv. Ezio Bonanni è autore di “Il libro bianco delle morti di amianto in Italia-ed.2022“. L’emergenza amianto in Italia è confermata anche dal VII Rapporto ReNaM.
In Italia il censimento è circoscritto al mesotelioma, ma ci sono molte altre malattie da amianto. Queste malattie sono indennizzate dall’INAIL con tre liste, di cui nella lista I il mesotelioma, il tumore del polmone, della laringe e delle ovaie.
Poi ci sono le malattie neoplastiche che rientrano nella lista II e nella lista III, per le quali l’onere della prova è a carico del lavoratore malato. La Colombo Servizi agendo in sinergia con l’ONA permette la più ampia tutela per le vittime e per i familiari.
Assistenza online gratis rendita INAIL malattie amianto
La Colombo Servizi S.r.l fornisce l’assistenza risarcimento amianto, tra cui il risarcimento danni amianto inail. In realtà si tratta di un indennizzo amianto, ma questo riconoscimento permette anche di ottenere il c.d. danno differenziale.
La società può fornire questo servizio grazie alla collaborazione con l’ONA Aps e all’impegno dell’Avv. Ezio Bonanni, garantendo il servizio per ottenere il risarcimento danni amianto inail. Così con l’assistenza legale per tutti i cittadini che ne fanno richiesta.
L’amianto è stato utilizzato in Italia in circa 3mila applicazioni, fino all’entrata in vigore della legge 257 del 1992. Il maggiore utilizzo è dovuto all’applicazione tra i materiali edili. Infatti, fu creato un brevetto della ditta Eternit. Si tratta di impasto di cemento amianto, una matrice compatta che però nel tempo da rilascio di fibre.
Nel caso di esposizione ad amianto che abbia provocato danni alla salute si ha diritto al risarcimento del danno. Prima di tutto con il risarcimento amianto inail, e poi con l’azione nei confronti del datore di lavoro. Infatti, il riconoscimento dell’indennizzo inail ha un valore probatorio importante nella causa di risarcimento danni.
Tanto è vero che la Corte di Cassazione, Sez. Lav. con sentenza n. 15165/2019, ha chiarito che l’avvenuto riconoscimento malattia professionale INAIL era una prova importante.
Quindi il Giudice Civile, sulla base degli accertamenti INAIL e dei riconoscimenti INAIL, può fondare la condanna sulla base dell’art. 2087 del codice civile.
Per alcuni casi di lavoratori del settore pubblico si applica ancora la vecchia regolamentazione come la c.d. causa di servizio. Recentemente il TAR Liguria ha accolto il principio in base al quale il riconoscimento della causa di servizio fonda anche il diritto al risarcimento dei danni. Così per quanto riguarda il riconoscimento dello status di vittima del dovere.
Amianto malattia professionale risarcimento indennizzo INAIL
Con lo sportello online, la Colombo Servizi assicura il servizio di avvocati online gratis per il servizio di risarcimento malattia professionale amianto. Infatti, con la consulenza legale scritta, corredata dalle norme e dalla giurisprudenza, si ottiene una guida fondamentale. La società anche grazie alla collaborazione con l’Osservatorio Vittime Del Dovere, fornisce un’adeguata collaborazione anche di natura medica.
Infatti grazie all’impegno del medico legale, Dott. Arturo Cianciosi, è possibile ricevere un primo parere medico.
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Rendita INAIL malattie professionali amianto
Le patologie amianto correlate danno diritto o alla rendita INAIL malattia professionale (prestazione mensile che si ottiene nel caso in cui il grado invalidante non sia inferiore al 16%) o a malattia professionale INAIL indennizzo (che si ottiene nei casi di danno biologico compresi in una percentuale dal 6% al 15%).
Il lavoratore affetto da patologia causata dall’esposizione ad amianto per via professionale ha diritto all’indennizzo INAIL della malattia professionale. L’indennizzo INAIL, inoltre, è reversibile agli eredi in caso di decesso (coniuge e figli fino al 18° anno, fino al 21° se studenti e fino al 26° se studenti universitari).
La lista I malattie amianto indennizzo INAIL
L’INAIL ha diviso le malattie da amianto in 3 liste (malattie professionali INAIL). Ci sono infatti alcune malattie che sono sempre riconducibili alla esposizione ad amianto. La fonte principale per identificare le malattie amianto correlate è la monografia IARC.
Quindi, al netto delle malattie infiammatorie:
- Asbestosi polmonare (I.4.03);
- Placche pleuriche e ispessimenti pleurici(I.4.03).
Che sono riconducibili, senza ombra di dubbio alla esposizione ai minerali di amianto detto anche asbesto, ci sono poi le malattie neoplastiche come i mesoteliomi, tra cui mesotelioma pleurico (I.4.03), mesotelioma pericardico (I.6.03), mesotelioma della tunica vaginale del testicolo (I.6.03), mesotelioma peritoneale (I.6.03).
Il mesotelioma è la neoplasia asbesto correlata per eccellenza, monofattoriale e dose dipendente. Purtroppo, si tratta di una malattia da amianto molto aggressiva che nella stragrande maggioranza dei casi provoca il decesso della vittima.
Poi vi sono le altre neoplasie, come per esempio tumore del polmone (I.4.03), che è multifattoriale, per cui gioca un ruolo importante anche l’esposizione ad altri cancerogeni. Molto rilevante è anche l’abitudine tabagica.
Poi ci sono le altre due neoplasie tumore della laringe (I.6.03), tumore alle ovaie (I.6.03), che recentemente sono stati inseriti nella lista I dell’INAIL.
Malattie lista I inail e legge scientifica di copertura (IARC)
Queste malattie sono asbesto correlate in relazione anche all’unanime consenso specifico che le qualifica come tali. Tra l’altro, è sufficiente consultare l’ultima monografia IARC per avere la conferma di tali conclusioni scientifiche.
Leggi qui la monografia IARC asbestos.
Quindi queste patologie asbesto correlate, proprio perché comprese nella LISTA I, debbono essere sempre indennizzate da INAIL, perché il nesso causale si presume. In altri termini, è sufficiente la presenza dell’amianto nell’ambiente di lavoro, per far scattare la presunzione legale di origine.
Infatti, la questione del nesso causale è di centrale rilevanza: il sistema delle presunzioni è dunque molto importante, al fine di ottenere la tutela delle vittime.
In base al grado invalidante, a partire dal 6%, l’INAIL liquida l’indennizzo del danno biologico con una tantum. Con il raggiungimento del 16%, sussiste il diritto alle rendite INAIL. Queste INAIL rendite si materializzano nel rateo INAIL mensile del risarcimento inail. Per ottenere l’indennizzo malattia professionale è sufficiente che ci sia l’esposizione, anche se indiretta.
Infatti, anche la sola presenza delle fibre nell’ambiente di lavoro permette di attivare la presunzione legale di origine. Cioè del nesso causale e dunque l’obbligo di indennizzo inail malattia professionale (Cass., Sez. Lav., n. 23653/16). Ciò perché queste malattie della lista I sono di “elevata probabilità”.
Rendita INAIL malattie amianto liste II e III
La lista II e quella III contengono una serie di malattie asbesto correlate che non sono assistite dalla presunzione legale di origine. Questo vuol dire che l’onere della prova è a carico del lavoratore.
Quindi, della lista II fanno parte in modo particolare quelle neoplasie che nell’ultima revisione IARC sono nel dubbio. In altri termini c’è un contrasto scientifico tra coloro che partecipano ai lavori dello IARC. Va osservato che aldilà di questi profili, rileva il fatto che i lavoratori esposti ad amianto hanno un’alta incidenza di cancri.
Tra questi, sicuramente il tumore della faringe, dello stomaco e del colon retto. Queste malattie fanno parte della lista II dell’INAIL, poi vi è il tumore dell’esofago che invece fa parte della lista III dell’INAIL.
Tuttavia, anche per queste neoplasie è possibile ottenere il riconoscimento, dimostrando che vi è stata esposizione professionale ad amianto, tenendo conto che è sufficiente la probabilità. L’INAIL ha dettato le regole del riconoscimento con la Circolare Inail n. 7876 bis del 2006.
Quindi l’avv. Ezio Bonanni e l’ONA hanno ottenuto significativi risultati con il riconoscimento anche di queste malattie come di natura professionale.
Malattia amianto: come ottenere l’indennizzo / rendita inail
Nel caso in cui il lavoratore malato sia stato esposto ad amianto occorre seguire la seguente procedura:
- Rivolgersi al medico curante o a un medico del lavoro per verificare la sussistenza dell’esposizione ad amianto;
- Il medico rilascia e inoltra a INAIL la prima certificazione di malattia professionale;
- Da questo momento il lavoratore ha 15 giorni di tempo per informare il datore di lavoro e consegnare il certificato di malattia professionale;
- Nei 5 giorni successivi il datore di lavoro deve inoltrare il certificato all’INAIL;
- In caso di lavoratore pensionato, sarà egli stesso ad inviare all’INAIL la documentazione.
Inizia il procedimento amministrativo presso l’ente assicuratore:
- Il lavoratore deve essere sottoposto a visita medico legale dai sanitari dell’ente e così si formula il primo giudizio;
- In caso di rigetto della domanda o di attribuzione di un punteggio non soddisfacente, si fa ricorso ex art. 104 DPR 1124/65;
- Così è fissata la visita collegiale INAIL. In questo caso il lavoratore può essere assistito da un medico legale.
In caso di rigetto o di riconoscimento di un grado invalidante ritenuto inferiore a quello effettivo si apre il precontenzioso e si procede con il ricorso giudiziario innanzi il giudice del lavoro.
Indennizzo malattie professionali / rendita inail: tutela
Vittima è il lavoratore che subisce un danno biologico. La salute è il diritto più importante, ed è tutelato dall’art. 32 della Costituzione. Quindi, in caso di danno alla salute per motivi di lavoro, in base all’art. 38 della Costituzione, si ha diritto indennizzi INAIL e anche al risarcimento dei danni (art. 2087 c.c.), come risarcimento danno biologico INAIL.
Per questi motivi, in caso di rigetto si può agire in giudizio con il ricorso ex art. 442 c.p.c..
In corso di causa, è importante dimostrare l’esposizione ad amianto e ad altri cancerogeni per motivi di lavoro. Il ruolo cardine è quello del CTU che di solito è nominato dal Giudice del lavoro. In caso di accoglimento della domanda, l’INAIL è condannato a costituire le prestazioni. La condanna è molto importante perché è il presupposto per ottenere anche i benefici inps e il risarcimento di tutti i danni che la vittime subisce.
Indennizzo rendita INAIL di reversibilità: i superstiti
La rendita INAIL è reversibile. In caso di decesso della vittima, le prestazioni sono erogate in favore dei superstiti, grazie a reversibilità rendita INAIL. Sono superstiti, quindi titolari della rendita INAIL reversibile e degli altri diritti, come rendita vitalizia INAIL ai superstiti. Sono considerati eredi i seguenti soggetti:
- Coniuge o parte dell’Unione civile superstite, con rendita del 50% della retribuzione annua o convenzionale.
- Figli,compresi quelli adottivi, affiliati o affidati punto in questo caso la quota parte è del 20%.
- Orfani di entrambi i genitori, oppure dell’unico genitore naturale, orfani dei genitori divorziato: 40% della rendita.
- fratelli o sorelle, in assenza di coniuge e figli, nella misura del 20% vicola se conviventi con il defunto.
La Colombo Servizi insieme all’ONA, tutela sia la vittima primaria che i familiari. Grazie ad un pool di legali e medici legali si può ottenere il diritto della rendita INAIL agli eredi.
Malattie professionali amianto: i diritti dei superstiti
Fondo vittime amianto: risarcimento danni INAIL
Nel caso di riconoscimento della rendita INAIL si ha comunque diritto alle prestazioni aggiuntive del c.d. Fondo Vittime Amianto, che si aggiungono all’indennizzo INAIL. Questo indennizzo non si scomputa dal risarcimento. Così la Corte di Cassazione in molte sentenze, tra le quali Cass. Sez. Lav. 17334/2012.
Amianto inail e le prestazioni previdenziali
Il risarcimento danni amianto INAIL consiste nell’indennizzo del danno biologico a partire dal 6%. Se si raggiuge il 16% e gradi invalidanti più elevati, si ha diritto al vitalizio inail che è la pensione inail.
Il risarcimento INAIL danno biologico si materializza nel pagamento di una somma di denaro. Invece con il raggiungimento del 16% si ha diritto al vitalizio inail che consiste nel rateo pensile delle pensioni inail. Quindi è molto importante l’assistenza medico legale e poi quella legale anche per il grado invalidante.
In caso di decesso, i superstiti hanno diritto alla c.d. reversibilità inail se la morte è la conseguenza della malattia INAIL riconosciuta. Quindi anche pensione INAIL è reversibile.
Risarcimento danni vittime amianto
“dall’ammontare complessivo del danno biologico, va detratto non già il valore capitale dell’intera rendita costituita dall’INAIL, ma solo il valore capitale della quota di essa destinata a ristorare, in forza del d.lg. n. 38 del 2000, art. 13.Il danno biologico stesso, con esclusione, invece, della quota rapportata alla retribuzione ed alla capacità lavorativa specifica dell’assicurato, volta all’indennizzo del danno patrimoniale”.
Rendita INAIL: prescrizione del diritto alla rendita
Le malattie amianto correlate sono lungolatenti: si manifestano cioè solo dopo molti anni (da 5 a 40/50 anni dall’inizio dell’esposizione).
Per ottenere INAIL rendita il termine di prescrizione è triennale ed inizia a decorrere da quando il diritto può essere fatto valere (art. 2935 c.c.). Idem in caso di morte della vittima, per quanto riguarda la rendita di reversibilità destinata al coniuge e/o ai figli se minori e/o studenti (art. 112 del Dpr 1124/65).
A questi 3 anni si devono aggiungere 150 giorni, corrispondenti alla durata del procedimento amministrativo. Oltre tale tempistica è necessario dimostrare che il termine sia iniziato a decorrere successivamente.
Riconoscimento INAIL: benefici contributivi e prepensionamento
Una volta ottenuto dall’INAIL il riconoscimento dell’origine professionale amianto correlata della patologia, si può accedere alle maggiorazioni amianto. Le maggiorazioni consistono nella rivalutazione INAIL con il coefficiente 1,5 del periodo svolto in attività di lavoro in esposizione ad amianto.
Infatti, in base all’art. 13 comma 7 della Legge 257 del 1992, si ha diritto alle maggiorazioni amianto con il coefficiente dell’1,5 valido per il prepensionamento. Per il pensionato INAIL, i benefici amianto danno diritto alla ricostituzione della posizione contributiva, e quindi della riliquidazione della pensione.
In altri casi, quando con l’accredito delle maggiorazioni amianto non si matura il diritto a pensione malattia professionale, allora si può chiedere la pensione di inabilità inail.
In questo caso si applica l’art. 1 comma 250 della Legge 232/2016. Il prossimo termine per chiedere tale diritto è quello del 31.03.2022.