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Colombo Servizi Srl

Assistenza Risarcimento Amianto

Normativa amianto: legge e obblighi rimozione eternit

 

Normativa amianto: obblighi per lo smaltimento di eternit

Normativa amianto indica gli obblighi per lo smaltimento dell’eternit. Il termine Eternit è un sinonimo di asbesto o amianto, ma indica anche il marchio registrato di fibrocemento e la denominazione dell’azienda della famiglia Schmidheiny, che produceva prodotti di questo materiale.

L’Italia è stato il secondo produttore e utilizzatore al mondo di eternit. Infatti, fino alla sua messa al bando con la Legge 257/92, ne sono state lavorate e prodotte, solo in Italia, 3.748.550 tonnellate. Si utilizzava per la costruzione di pavimenti, di pareti divisorie, fonoassorbenti o termoisolanti, e di vernici. In alcuni edifici, l’amianto era presente come controsoffitto e rivestimenti, sempre a scopo termoisolante o antincendio.

Vennero costruite in eternit a matrice compatta anche le coperture di edifici, tettoie, canne fumarie, tubazioni di scarico, serbatoi dell’acqua e condotti di aerazione. L’Avv. Ezio Bonanni, nella sua opera “Il libro bianco delle morti d’amianto in Italia-ed.2022“, riporta come in molti edifici scolastici, ospedali e altre strutture pubbliche ci sia la presenza di fibre di amianto. Inoltre il problema amianto coinvolge anche altri settori come quello navale e degli aeromobili e stabilimenti industriali.

Questa situazione mette a rischi la salute di molti cittadini. Infatti è stato dimostrato scientificamente l’elevata pericolosità e cancerogenicità di questo materiale per gli esseri umani. Le fibre di amianto, infatti, se inalate o ingerite, possono causare malattie asbesto correlate e mesoteliomi.

La Colombo Servizi S.r.l presta il suo servizio per fornire assistenza alle vittime di amianto. È possibile richiedere una consulenza sanitaria e legale gratuita. Questo servizio ai cittadini si ha grazie alla collaborazione con l’ONA-Osservatorio Nazionale Amianto e all’impegno dell’Avv. Ezio Bonanni.

Assistenza medica e tutela legale vittime amianto

Amianto

 

Indice

Normativa amianto: tutela della salute dei cittadini

Amianto o asbesto è un insieme di minerali asbestiformi, costituito da fibre che possono diventare via via sempre più sottili e, per questo, facilmente inalabili. Una volta entrate in circolo nell’organismo, danno il via all’infiammazione, che può evolvere in asbestosi, placche pleuriche e vari tipi di cancro, tra cui il mesotelioma, che vede nell’esposizione all’asbesto la sua unica causa possibile.

La pericolosità delle esposizioni a fibre asbesto è confermata dalla monografia IARC. Secondo questa, infatti, anche la presenza di minor entità può essere dannosa per la salute.

“There is sufficient evidence in humans for the carcinogenicity of all forms of asbestos (chrysotile, crocidolite, amosite, tremolite, actinolite, and anthophyllite). Asbestos causes mesothelioma and cancer of the lung, larynx, and ovary. Also positive associations have been observed between exposure to all forms of asbestos and cancer of the pharynx, stomach, and colorectum”. 

(Volume 100C – IARC Monographs)

La Legge 257 del 1992 ha messo al bando l’estrazione, la produzione e la commercializzazione dell’asbesto, ma non ha imposto l’obbligo bonifica amianto. La bonifica, però, è l’unico modo per rendere un sito nuovamente salubre, ovvero libero dalla possibilità di inalare o ingerire le fibre killer.

Tuttavia, dopo quasi trent’anni dall’entrata in vigore della legge amianto, ancora circa 40 milioni di tonnellate di amianto e di materiali contenenti asbesto non sono state sottoposte alle opportune azioni di bonifica. Questi ritardi sono denunciati anche dall’undicesimo episodio dell’ONA TV “Smaltimento amianto: le responsabilità della mancata bonifica, su chi ricadono?”.

Normativa amianto: l’evoluzione della legislazione eternit

La Legge eternit 257 del 1992 è stata la prima a mettere al bando tutti i prodotti contenenti amianto, disponendone il divieto di estrazione, lavorazione e quindi utilizzo in ogni sua forma (art. 1, c.2). In realtà, però, erano già presenti delle ordinanze del Ministero della salute a metà degli anni ’80. Infatti il 26 giugno del 1986 fu emanata amianto normativa che limitava l’utilizzo della crocidolite e la sua commercializzazione. Poi, questi divieti furono estesi nel 1988 a tutti i tipi di amianto, per quanto riguardava il suo utilizzo su determinati prodotti, come vernici o giocattoli.

Per amianto eternit legge inoltre, riconoscendo la pericolosità dell’amianto in rapporto alla esposizione dei lavoratori che lo trattano ma soprattutto rilevandone anche il rischio passivo per tutti quei soggetti che in diverse modalità entrano in contatto con le fibre di amianto, ne regola la dismissione ed il trattamento. Infine venivano definite importanti misure di sostegno per i lavoratori e per le imprese coinvolti nella gestione del rischio amianto.

Invece non è stato stabilito nessun obbligo smaltimento amianto o obbligo rimozione eternit. Non c’è quindi nessuna legge rimozione eternit, se le condizioni del materiale non sono ritenute pericolose e, quindi, friabile.

Decreto Ministeriale del 1994: definizione metodi di bonifica eternit

Eternit amianto legge del 1992 aveva bisogno dell’emanazione di decreti attuativi per definire le procedure operative atte alla bonifica dell’amianto e i sistemi per la valutazione del rischio. Venne così emanato il Decreto Ministeriale 06/06/1994, per stabilire una legge smaltimento amianto.

Il Decreto riportava le normative e metodologie tecniche per la valutazione del rischio, il controllo, la manutenzione e la bonifica di materiali contenenti amianto presenti nelle strutture edilizie. venivano così definiti tre metodi di bonifica dei siti:

  • rimozione, che consiste nell’asportazione dei manufatti contenenti amianto, utilizzando particolari procedure volte a ridurre il rischio di dispersione delle fibre killer;
  • incapsulamento, consistente nel realizzare una barriera protettiva, fatta di più starati di vernice, che si pone tra la superficie d’amianto e l’ambiente esterno;
  • confinamento, che comporta la realizzazione di una barriera fisica che separi il manufatto d’amianto all’ambiente esterno.

Decreto Ministeriale del 1994: valutazione dello stato di rischio

Questo Decreto stabilisce anche le procedure e metodologie per l’esecuzione della valutazione dello stato dei manufatti contenenti amianto. la valutazione sarà effettuata tramite analisi e campionamenti, che tangano conto anche delle condizioni dell’ambiente circostante in cui l’elemento è inserito. In base alla tipologia del materiale contaminato vengono definiti determinati tipi di intervento. La valutazione implicherà se vi è eternit obbligo rimozione.

Se la valutazione indica la presenza di materiali integri non suscettibili di danneggiamento, ad esempio manufatti non accessibili agli utenti o agli agenti atmosferici, vige l’obbligo della predisposizione di un programma di controllo e manutenzione. Lo stesso obbligo smaltimento eternit si ha se si riscontra la presenza di materiali integri suscettibili di danneggiamento, in cui occorre anche eliminare la causa. In questo caso i manufatti possono essere danneggiati in futuro per l’esposizione agli agenti esterni atmosferici.

Infine si identificano come materiali danneggiati tutti manufatti che presenta segni evidenti di deterioramento. In questa eventualità vi è l’obbligo di intervenire con la bonifica, soprattutto se l’area è estesa.

Inoltre per smaltimento eternit normativa definisce l’obbligo di comunicare alle Autorità Sanitarie (ASL) la presenza del manufatto contenente asbesto friabile o del presunto sito contaminato (l. 27 marzo 1992, n. 257). Nel caso di mancata comunicazione, vi è una sanzione amministrativa pecuniaria di oltre i 2.000 euro, secondo la normativa smaltimento eternit.

Aggiornamenti della normativa amianto

Nel D.M. 20/08/1999 si ha un ampliamento delle normative e delle metodologie tecniche per gli interventi di bonifica In questo Decreto vengono esplicitate le procedure da adottare per la bonifica dall’amianto nel caso di navi o unità equiparate. Inoltre si definiscono le caratteristiche per i rivestimenti incapsulanti ed i protocolli di applicazione con i relativi adempimenti obbligatori per la corretta esecuzione degli interventi di bonifica.

Nel 2008 il D.Lgs. 9 aprile 2008 n. 81 e s.m.i., Testo Unico sulla salute e sicurezza sul lavoro, disciplina infine organicamente tutta la normativa rimozione amianto. Questo sostituisce dal 30 aprile 2008 il precedente D.Lgs. 257/06. Tuttavia, riguardo amianto obblighi di legge per la rimozione definitiva mancano ancora.

Infine il Parlamento europeo, nella direttiva 2009/148/CE, si è espresso sulla protezione dei lavoratori contro i rischi connessi con l’esposizione all’amianto. Così il Senato ha stabilito il termine entro il quale devono essere bonificati dall’amianto i luoghi di lavoro e i locali pubblici. Secondo il Ddl 778 l’intervento di bonifica deve essere posto in atto, a prescindere dalla concentrazione in sospensione delle fibre e dal periodo di esposizione, entro il 1 gennaio 2024. La violazione di tale obbligo è punita con la pena di reclusione non inferiore a un anno.

Il 3 ottobre 2023 la direttiva 148/2009/CE ha modificato ulteriormente le norme a tutela dei lavoratori dai rischi per la salute dovuti all’esposizione ad amianto. Il Parlamento europeo ha infatti ridotto ulteriormente i limiti di soglia, stabilendo di “abbassare il livello a 0,002 fibre di amianto per cm³, escluse le fibre sottili, oppure a 0,01 fibre di amianto per cm³, incluse le fibre sottili“.

Normativa amianto: eternit nei luoghi di lavoro

Secondo il Testo Unico è il datore di lavoro il soggetto a cui compete l’onere dell’accertamento della presenza di amianto nella struttura, prima dell’inizio di eventuali lavori. Sempre il datore di lavoro è responsabile del far eseguire la valutazione del rischio amianto. Le ispezioni non prevedono il prelievo di campioni, poiché questo può essere effettuato solo da personale appositamente formato.

Dovrà poi essere rilasciato il Documento di Valutazione dei Rischi (DVR), che definisce le procedure da eseguire per tutelare la salute dei propri lavoratori.

Normativa Amianto: come scegliere la ditta per lo smaltimento

Per le operazioni di bonifica è necessario rivolgersi a una ditta autorizzata allo smaltimento amianto. Questi professionisti devono essere regolarmente iscritti all’Albo Gestori Ambientali nella Categoria 10A o 10B, come stabilito dall’articolo 212 del decreto legislativo del 3 aprile 2006, n. 152.

Questi tipi di impresa hanno anche accesso al sistema SISTRI (Sistema di controllo della tracciabilità dei rifiuti), indispensabile per il trasporto in discarica di rifiuti speciali.

Le ditte autorizzate predisporranno un apposito Piano di Lavoro che preveda le misure necessarie per garantire la sicurezza e la salute dei lavoratori sul luogo di lavoro e la protezione dell’ambiente esterno. I contenuti del piano sono fissati dal predetto art. 256, al comma 4.

Il comma 5 dello stesso articolo stabilisce, inoltre, che il Piano di Lavoro deve essere inviato all’organo di vigilanza, almeno 30 giorni prima dell’inizio dei lavori. Se entro questo periodo l’organo di vigilanza non formula motivata richiesta di integrazione o modifica del Piano di Lavoro, il datore di lavoro può eseguire i lavori.

Bonifica amianto: costi e incentivi

Per bonificare un sito contaminato dalla presenza di amianto e assecondare normativa smaltimento amianto, il costo può essere elevato e variare a seconda di determinati principi. Infatti la spesa dipende dallo stato di valutazione del rischio, dalle caratteristiche del sito, dalla sua pericolosità, dal tipo di manufatto in asbesto e dalla tipologia di bonifica che si vuole attuare. Il prezzo può variare da 9 a 30 euro al metro quadro

La Legge di Bilancio 2020 prevede, però, diversi incentivi per svolgere la rimozione dell’amianto da aziende, case o condomini:

  • Detrazione fiscale del 50% per interventi di ristrutturazione fino 96.000 euro di spesa;
  • Ecobonus, che può variare dal 50% all’ 85% per interventi di efficientamento energetico;
  • Ecobonus 110%, che può essere esteso agli interventi di rimozione dell’amianto, nel caso in cui porti al miglioramento energetico dell’unità abitativa.

Assistenza legale per le vittime di amianto

I ritardi nella bonifica dei siti contaminati non sono i soli. Infatti l’Avv. Ezio Bonanni e il VII Rapporto Mesoteliomi dell’INAIL (2021) dichiarano come questi ritardi coinvolgano anche la tutela dei diritti per le vittime, anche in chiave previdenziale.

La Colombo Servizi S.r.l. ha istituito, grazie alla collaborazione con l’ONA, un servizio di assistenza legale che guida la vittima nella tutela medica e dei propri diritti legali.

Infatti, in caso di danni provocati dall’esposizione ad amianto, sussiste il diritto all’indennizzo INAIL.

Con il riconoscimento della natura professionale della patologia asbesto correlata, che deve essere compresa nelle liste dell’INAIL, la vittima potrà ricevere una rendita mensile. Il valore verrà stabilito in proporzione all’entità del danno biologico. Questo diritto sussiste anche per gli eredi della vittima, che possono fare richiesta della rendita di reversibilità.

Un’altra prestazione che possono richiedere le vittime di patologie asbesto correlate è la misura è stabilita dall’art.1, co. 241/246, L.244/2007: il Fondo vittime amianto. La prestazione aggiuntiva viene erogata direttamente dall’INAIL, sommandosi alla rendita mensile o alla rendita in reversibilità in favore degli eredi.

Vittime amianto: prepensionamento INPS e pensione d’inabilità

Dopo il riconoscimento da parte dell’INAIL dell’origine professionale della patologia asbesto correlata, il lavoratore può richiedere il prepensionamento. benefici contributivi del 50% del periodo di esposizione nel luogo lavorativo fanno sì che la vittima possa acquisire il diritto alla pensione.

Qualora si sia già in pensione, invece, i benefici permettono di avere una rivalutazione dei contributi. L’articolo 1, comma 250, Legge 232/2016 stabilisce, infine, l’accesso alla pensione d’invalidità amianto a coloro che, pur con l’accredito dei contributi aggiuntivi, non riescono ancora ad ottenere il diritto alla pensione.

Richiesta di risarcimento danni amianto

La vittima affetta da una malattia professionale asbesto correlata, oltre all’indennizzo INAIL, può ottenete il diritto al risarcimento dei danni.

L’INAIL infatti risarcisce il danno biologico e patrimoniale per le diminuite capacità di lavoro. L’integrale ristoro dei danni, cioè anche i danni morali ed esistenziali, si ottiene facendo valere la responsabilità contrattuale ed extracontrattuale. Per esercitare questo diritto è però fondamentale dimostrare il nesso causale.

La quantificazione dei danni si stabilisce in maniera personalizzata. I danni differenziali e complementari si stabiliscono con il metodo equitativo e sulla base delle tabelle del Tribunale di Milano.

In caso di decesso, anche i familiari possono richiedere il totale ristoro dei danni subiti.

Tutela legale gratuita per le vittime amianto

La Colombo Servizi, insieme all’Osservatorio Nazionale Amianto e all’Avv. Ezio Bonanni, difende i diritti legali e medici sia delle vittime di amianto sia dei loro familiari.

La nostra squadra di avvocati online, altamente specializzati, ti fornirà un primo parere legale gratuito e ti assisterà nelle varie fasi della procedura. Richiedi una consulenza legale gratuita per iscritto.