Pensione ferrovieri: come ottenere il prepensionamento
Pensione ferrovieri: tutti i dipendenti delle FS, tra cui i macchinisti, sono stati esposti ad amianto, che è detto anche asbesto. La condizione di rischio amianto nelle Ferrovie dello Stato è ormai stata accertata, in decine e decine di sentenze. L’ONA e l’Avv. Ezio Bonanni hanno ottenuto significativi risultati nella tutela delle vittime amianto delle Ferrovie dello Stato.
Uno dei casi più significativi è quello di Antonelli Franco, ferroviere deceduto a causa del mesotelioma, per cui l’avv. Ezio Bonanni ha otteuto un risarcimento di quasi 800.000€ già nel 2014. Successivamente, le Ferrovie hanno impugnato al sentenza. La Corte di Cassazione, Sez. Lav, Sent. 15165/2019, ha confermato la condanna delle Ferrovie dello Stato al risarcimento del danno.
Tutela dei diritti dalla pensione ferrovieri al risarcimento
La società Colombo Servizi S.r.l. ha stipulato un protocollo con l’Osservatorio Nazionale Amianto – ONA APS, per la tutela dei ferrovieri vittime amianto. Prima di tutto il riconoscimento delle maggiorazioni contributive per esposizione ad amianto, ai sensi dell’art. 13 comma 8 Legge 257/92.
In caso di danno biologico per esposizione ad amianto, le vittime hanno diritto all’indennizzo INAIL e al risarcimento del differenziale. L’ONA insieme alla Colombo Servizi Srl, e anche grazie al sostegno dell’avv. Ezio Bonanni, sono in grado di fornire un servizio di assistenza medica e legale.
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Amianto e Ferrovie dello Stato: epidemia in corso
Le Ferrovie dello Stato hanno utilizzato amianto sia nelle massicciate che nelle carrozze e nei mezzi di trazione. Una delle zone di utilizzo sono stati i freni. Nei freni l’amianto è ancora più pericoloso che nei comuni pannelli di eternit. Infatti nei materiali di attrito l’amianto è in forma dinamica. Quindi, ogni volta che i freni entrano in funzione, si polverizzano pulviscoli d’amianto che, inspirati, provocano gravi forme tumorali ai polmoni, alla laringe e all’apparato digestivo.
L’utilizzo abnorme di amianto ha provocato un numero considerevole di malattie asbesto correlate, come dimostra il VII Rapporto ReNam, edito da INAIL nel 2021.
Successivamente, il numero di mesoteliomi è aumentato e con esso anche i casi di tumore del polmone, della laringe, e delle altre patologie tabellate nella LISTA I dell’INAIL.
Anche le altre neoplasie, quelle inserite nelle liste II e III, sono in continuo aumento tra coloro che hanno svolto servizio alle dipendenze delle Ferrovie dello Stato.
Indennizzo INAIL malattie amianto ferrovie dello stato
Oltre ai benefici contributivi con l’art. 13 comma 8 della L. 257/92, il c.d. prepensionamento amianto può essere ottenuto con l’art. 13 comma 7 della L. 257/92. In quest’ultimo caso, però, quello che rileva è la prova dell’esistenza di una malattia asbesto correlata, che deve essere riconosciuta di origine professionale.
Quindi, i dipendenti Ferrovie dello Stato ai quali è diagnosticato il mesotelioma, oppure il tumore del polmone, alla laringe, oppure l’asbestosi, le placche o gli ispessimenti pleurici, possono avviare la procedura di riconoscimento dell’indennizzo INAIL. Con il riconoscimento INAIL, a seconda del grado di lesione, si ha diritto alla rendita inail oppure all’indennizzo del danno biologico.
In caso di riconoscimento di malattia asbesto correlata, oltre alla rendita INAIL (per i casi di inabilità almeno del 16%) sono dovute le prestazioni del Fondo Vittime Amianto. Si tratta di un primo risarcimento amianto, pari al 15% della rendita INAIL cui si somma. Per i casi di mesotelioma è dovuto anche per i casi di esposizione ambientale.
In questo modo, con il riconoscimento INAIL, anche fosse inferiore al 6%, che è il limite dell’indennizzabilità, comunque sussiste il diritto al rilascio della certificazione di cui all’art. 13, comma 7 della L. 257/92.
Pensione ferrovieri: il prepensionamento amianto. Come ottenerlo
Nel caso di esposizione sussiste il diritto di cui all’art. 13 comma 8 Legge 257/92: benefici contributivi per esposizione ad amianto. Per perfezionare questo diritto sono richiesti 10 anni di esposizione e una serie di altri presupposti. Mentre, invece, in caso di malattia asbesto correlata, sussiste direttamente il prepensionamento amianto.
Nel caso in cui con i benefici amianto di cui all’art. 13 comma 7 della Legge 257/92, non risulta maturato il diritto al pensionamento, può essere invocata l’applicazione dell’art. 1 comma 250 della legge 232/2016. Quindi, è sufficiente il riconoscimento del danno biologico per malattia professionale asbesto correlata per poter chiedere l’immediato pensionamento. Questo vale anche per la pensione macchinisti FS.
Macchinisti delle Ferrovie esposti all’amianto: tutela legale
Una particolare categoria di lavoratori delle FS sono stati tra i più esposti ai minerali di amianto. Infatti, questo rischio ha interessato tutto il personale ferroviario, in particolare i macchinisti di locomotive a vapore e di locomotive elettriche. In più, i macchinisti FS, all’inizio e al termine della loro attività dovevano verificare la funzionalità dei rotabili.
Se ne è discusso nella puntata di ONA TV: L’amianto corre sui binari. Anche gli stessi manutentori delle grandi officine riparazioni, sono stati tra i più esposti ad amianto.
Lavoratori settore produzione materiale rotabile ferroviario
Una particolare tutela è stata riconosciuta a coloro che sono stati adibiti alla produzione del materiale dei rotabili ferroviari. Infatti, l’art. 1, comma 277, Legge 208/2015 ha attribuito la maggiorazione con il coefficiente 1,5 per la rivalutazione della pensione anche ai lavoratori del settore della produzione di materiale rotabile ferroviario. Così, questi lavoratori, anche quelli che non si sono ancora ammalati, hanno potuto beneficiare del prepensionamento amianto.
Tra questi lavoratori, vi sono anche quelli della scoibentazione delle carrozze ferroviarie. Questi ultimi sono stati particolarmente esposti ad amianto, come per esempio quelli della Isochimica di Avellino.
Nella finanziaria del 2021 sono state inserite norme di aggiornamento per i benefici pensionistici dei lavoratori dei rotabili ferroviari esposti ad amianto.
Infatti, è stata introdotto nella legge di Bilancio 2021, la norma che riconosce il detto prepensionamento ai lavoratori che hanno maturato il diritto entro il 31 dicembre 2020. In questo, con l’art. 64, è stato aggiornato il comma 277 dell’articolo 1 della legge 28 dicembre 2015, n. 208.
Pensione ferrovieri: circolare INPS n. 46
La circolare Inps n. 46, pubblicata il 14 marzo 2018, detta una misura circoscritta ai lavoratori della produzione di materiale rotabile ferroviario esposti amianto privi di adeguate misure di sicurezza per la salute rispetto al rischio asbesto. La circolare riconosce, infatti, il beneficio pensionistico amianto ferrovieri a partire dal 1° gennaio 2018, a condizione che alla domanda sia allegata la documentazione probante e soltanto dopo apposito accertamento eseguito dall’INAIL.
La nuova Legge amianto si applica ai lavoratori del settore ferroviario per ottenere pensioni macchinisti FS:
- privi di equipaggiamenti di protezione asbesto
- assicurati INAIL
- ancora in attività o privi di pensione FS
Assistenza legale gratuita: pensione ferrovieri
Nel caso in cui puoi presentare la domanda, contattaci per ottenere i benefici previsti per il personale delle Ferrovie e accedere al pensionamento. Il nostro team di avvocati online gratis ti assisterà con una prima consulenza legale gratuita per esaminare la tua posizione e darti un primo parere gratuito.
In questo modo, grazie alla collaborazione dell’avv. Ezio Bonanni, è possibile ottenere il parere legale scritto, sia in materia di pensione amianto, che per quanto riguarda l’indennizzo INAIL e il risarcimento del danno.
Perché l’amianto continua ad uccidere i ferrovieri
Fino alla metà degli anni ’50 l’uso di amianto, quindi, riguardava le locomotive a vapore. In particolare per le coibentazioni delle parti calde e della linea di riscaldamento a vapore e per le guarnizioni di tenuta sulle flange di accoppiamento, sotto forma di nastri e corde e cartoni. Inoltre, l’amianto era utilizzato per l’isolamento delle scaldiglie del riscaldamento elettrico.
In più, dalla metà degli anni ’50 e per tutti gli anni ’60, infatti, si è utilizzato amianto spruzzato (crocidolite) per la coibentazione dei nuovi rotabili. I rotabili con amianto spruzzato ammontavano a 8.000.
L’uso di amianto, quindi, è proseguito fino agli anni ’80 e comunque fino alla dismissione dei vecchi modelli di carrozze che la montavano. All’inizio degli anni ’80, infatti, furono introdotti i primi provvedimenti di prevenzione e negli anni ’90 le carrozze coibentate con amianto friabile furono dismesse. Il programma di bonifica è stato completato all’inizio degli anni 2000.
Il rischio amianto nelle ferrovie prosegue fino ai primi anni 2000
Con la strage di malattie asbesto correlate in continuo aumento e numerose sentenze di condanna, le Ferrovie dello Stato hanno cercato di correre ai ripari. Tuttavia, le vecchie esposizioni ad amianto e quelle che sono proseguite fino ai primi anni 2000 e anche dopo, continuano a mietere vittime. Per questi motivi, l’ONA continua la tutela dei diritti di queste vittime e dei loro familiari.
Il risarcimento dei danni ferrovieri vittime amianto e familiari
In caso di malattia asbesto correlata di ferrovieri, sussiste il diritto al risarcimento del danno, oltre all’indennizzo INAIL. In caso di decesso, questi diritti spettano ai familiari della vittima. Oltre alla rendita di reversibilità e al Fondo Vittime Amianto, sussiste il diritto al risarcimento del danno subito dai familiari.
Il danno è sia patrimoniale che non patrimoniale, al netto della rendita diretta INAIL, che si scomputa. Invece, per quanto riguarda il danno iure proprio, quello cioè subito dai familiari, non c’è alcuno scomputo.