Tumore della faringe: cura e tutela legale
Il tumore alla faringe (o carcinoma alla gola o tumori faringei) si può sviluppare nella nasofaringe, orofaringe e ipofaringe. Il tipo più comune è il carcinoma a cellule squamose. Rappresenta il 10% di tutte le neoplasie maligne negli uomini e il 4% nelle donne. Lo IARC (Agenzia Internazionale per la Ricerca sul Cancro) ha confermato che tra gli agenti eziologici del tumore alla faringe vi è l’amianto.
Colombo Servizi S.r.l. è un portale di assistenza risarcimento amianto, che permette di chiedere la consulenza medica e tutela legale gratuita. Si tratta di un servizio che la società può fornire grazie alla collaborazione con l’ONA Aps. Infatti, questa associazione, anche grazie all’impegno dell’Avv. Ezio Bonanni fornisce il servizio di tutela legale a cui tutti i cittadini possono accedere.
Assistenza medica: tumore alla faringe
Che cos’è e dove si trova la faringe?
Questa tipologia di tumore colpisce la faringe, che è il canale cilindrico, di circa 15 centimetri, che si trova tra la bocca, la cavità nasale e l’esofago. L’organo è essenziale per consentire sia la deglutizione del cibo, sia il passaggio d’aria verso la trachea e i polmoni.
Nella faringe tumore può colpire la zona nasofaringea, detta anche rinofaringea, l’orofaringe e l’ipofaringe. Inoltre le malattie alla gole hanno un’incidenza maggiore in individui di età superiore ai 60 anni. In particolare il carcinoma nasofaringeo è un carcinoma indifferenziato, frequentemente associato al virus EBV (Epstein-Barr virus).
Le cause che portano al cancro alla faringe
Il tumore alla faringe, comunemente chiamato anche semplicemente cancro alla gola, è una neoplasia tonsillare che ha le sue possibili cause: il tabacco, l’abuso di alcol, una dieta povera di frutta e verdura, infezioni da HPV. Inoltre tra cancro alla gola cause, la più rilevante è l’esposizione alle fibre di amianto e ad altri agenti carcerogeni.
Infatti la stessa Agenzia Internazionale per la Ricerca sul Cancro (IARC) include anche questa patologia tra le malattie asbesto correlate.
There is sufficient evidence in humans for the carcinogenicity of all forms of asbestos […]. Asbestos causes mesothelioma and cancer of the lung, larynx and ovary. Also positive associations have been observed between exposure to all forms of asbestos and cancer of the pharynx, stomach, and colorectum
L’esposizione a sostanze cancerogene, come appunto l’amianto, può avvenire spesso per motivi professionali, ad esempio negli stabilimenti industriali.
Infatti, purtroppo, in passato, l’asbesto è stato diffusamente utilizzato per via delle sue caratteristiche tecniche. Venne principalmente usato per le coperture in Eternit e l’isolamento dei tetti, per costruire navi e treni, nell’edilizia (vernici, pavimenti, tegole) e nelle automobili. I ritardi nello smaltimento e bonifica Eternit hanno portato al perdurare delle esposizioni fino ad oggi.
Quindi malattie amianto correlate non potranno far altro che aumentare, perché, soltanto dopo circa 40 anni dalla fine delle bonifiche, potrà venir meno finalmente il rischio di questo tipo di patologie. Questa tesi è riportata anche dalla ricerca Predictions of mortality from pleural mesothelioma in Italy: a model based on asbestos consumption figures supports results from age-period-cohort models di Marinaccio, Montanaro, Mastrantonio e altri studiosi.
Cancro alla gola: sintomi e diagnosi
Diagnosticare il tumore alla gola non è semplice perché i sintomi, soprattutto quelli iniziali, sono generici. Perciò i sintomi cancro alla gola spesso non destano sospetti. Per tumore faringe sintomi più comuni sono: la raucedine, tosse, difficoltà a deglutire, mal di gola persistente, dolore alle orecchie, perdita di peso, difficoltà respiratorie, linfonodi ingrossati sul collo.
In più, nello specifico, carcinoma nasofaringeo sintomi più comuni sono difficoltà a inspirare, epistassi, chiusura della tuba di Eustachio, che causa la sensazione di avere le orecchie tappate. Invece, per quanto riguarda i tumori orofaringei, questi sono diagnosticati in fase più avanzata, poiché per tumori orofaringei sintomi sono più frequentemente trascurati dai pazienti.
Per arrivare ad una diagnosi delle malattie faringe e stabilirne le caratteristiche e la gravità occorre effettuare una serie di esami. Sono per esempio necessarie una endoscopia e una laringoscopia, delle procedure che ispezionano la gola per individuarne eventuali anomalie.
Altri esami a cui il paziente può sottoporsi sono una biopsia tissutale ed esami di diagnostica per immagini. La possibile presenza di linfonodi si controlla, invece, attraverso la TAC, raggi X o PET.
Nella maggior parte dei casi il tumore faringeo è curabile, tuttavia una diagnosi precoce è essenziale per individuare la terapia migliore a cui sottoporre il paziente e aumentarne, così, le chance di sopravvivenza.
Tumore della faringe: terapie e cura
La scelta della cura più adatta al paziente affetto da cancro faringe dipende in primo luogo dallo stadio della malattia. Infatti nei primi stadi questo tipo di tumore si presenta ancora circoscritto all’organo in questione, mentre dal IV stadio la malattia si è già estesa ai tessuti circostanti.
Generalmente il trattamento comunemente più scelto per il tumore alla faringe è la chirurgia. Infatti, anche se vi è presenza di linfonodi, essi vengono rimossi tramite la dissezione linfonodale. In questo campo si è sviluppata, inoltre, una cura innovativa, la chirurgia micrografica, che consente di rimuovere il tumore asportando una minore quantità di tessuto sano.
A questo approccio si possono aggiungere come cura la radioterapia e la chemioterapia. Per quanto riguarda la scelta di utilizzare la radioterapia come cura, il medico può optare per quella esterna o quella interna, detta intracavitaria. In quest’ultimo caso la sostanza radioattiva (radioisotopo) viene immessa direttamente nella zona della lesione.
Tumore alla faringe malattia professionale: tutela legale
Le polveri e fibre d’amianto sono altamente cancerogene e possono, quindi, provocare una serie di patologie, tra cui il tumore alla lingua, cancro alle tonsille e alla faringe.
Il cancro alla gola nei lavoratori esposti ad asbesto va riconosciuto come malattia professionale e indennizzato con una rendita INAIL. È quindi essenziale la tutela legale.
Per questo motivo, la Colombo Servizi S.r.l. ha stipulato una convenzione con l’Avv. Ezio Bonanni, Presidente dell’Osservatorio Nazionale Amianto e titolare dell’omonimo studio legale. L’Avv. Ezio Bonanni è il pioniere della difesa delle vittime dell’amianto in Italia. Per questi motivi la società, attraverso questo servizio di consulenza gratuita online, permette di avere un parere legale per iscritto, grazie al quale è possibile orientarsi e scegliere se attivare la tutela legale.
I diritti delle vittime di cancro della faringe
Le vittime di tumore alla faringe di origine professionale hanno una serie di diritti.
In Italia le malattie e i tumori da amianto sono riconosciuti ed indennizzati dall’INAIL. Le malattie professionali da amianto vengono raggruppate in 3 liste e il tumore alla faringe è incluso nella lista II, insieme alle altre malattie causate dall’amianto la cui origine lavorativa è di limitata probabilità. Per questo motivo, la vittima deve dimostrare il nesso causale per ottenere le prestazioni INAIL.
A differenza delle patologie inserite nella lista I dell’INAIL, quelle della lista II, come appunto il carcinoma faringeo, non hanno la presunzione legale d’origine. Si preclude che il tumore possa essere riconosciuto con onere della prova a carico dell’INAIL. Sarà, invece, il lavoratore stesso a dover fornire la prova del nesso causale.
Ottenuto il riconoscimento dell’origine professionale della patologia, il paziente o gli eredi hanno diritto all’indennizzo INAIL.
Le linee guida che aiutano le vittime d’amianto colpite dalle patologie asbesto correlate e i loro familiari a tutelare i propri diritti sono trattate dall’Avv. Ezio Bonanni, Presidente dell’ONA, in Come curare e sconfiggere il mesotelioma e ottenere le tutele previdenziali e il risarcimento dei danni.
Indennizzo INAIL per tumore della faringe
Dopo che il medico legale ha accertato l’esposizione ad amianto, si darà il via alla domanda amministrativa presso l’INAIL. In caso vi sia il rigetto, è possibile proporre il ricorso amministrativo, come stabilisce l’ex art.104 del d.p.r. 1124/1965, e anche il ricorso giudiziario.
Con il riconoscimento dell’origine professionale sussiste il diritto alla rendita mensile, stabilita in proporzione all’entità del danno biologico, che non deve essere inferiore al 16%. Se invece il danno biologico fosse inferiore, sussiste il diritto all’indennizzo del danno biologico con una tantum.
Nel dettaglio, per quanto riguarda il grado invalidante, fino al 6% c’è la franchigia INAIL, mentre, superato il 6% vi è l’indennizzo del danno biologico. Dal 16%, invece, il lavoratore ha diritto alla rendita mensile in proporzione all’entità del danno biologico. La rendita è costituita principalmente da due componenti: l’indennizzo del danno biologico e quello per diminuite capacità di lavoro.
In caso di decesso, gli eredi della vittima possono chiedere la rendita di reversibilità. Nel caso sia l’erede il primo a fare richiesta, senza prima esserci stata una rendita percepita dalla vittima, la domanda può essere inoltrata entro 3 anni. 90 giorni da quando si riceve la lettera INAIL è invece il termine se, al contrario, la vittima già percepiva una rendita.
Infine, in caso di tumore alla faringe di origine professionale, si ha anche diritto alle prestazioni aggiuntive del Fondo vittime amianto.
Fondo Vittime Amianto per cancro alla gola
Dopo il riconoscimento da parte dell’INAIL dell’origine professionale del cancro alla gola, sussiste il diritto alle prestazioni aggiuntive del Fondo vittime amianto, come avviene per ogni altra patologia asbesto correlata (art.1 co. 241/246 L.244/2017).
Questa prestazione è erogata direttamente dall’INAIL e viene sommata alla rendita mensile o alla rendita in reversibilità in favore del coniuge e dei figli minorenni.
Diritto prepensionamento e pensione d’invalidità
Se si ha ottenuto da parte dell’INAIL il riconoscimento della malattia per origine professionale, le vittime di tumore allo stomaco hanno diritto ai benefici contributivi per esposizione ad amianto.
Le maggiorazioni contributive pari al 50% del periodo di esposizione professionale (art. 13, co. 7, L. 257/1992) permettono alla vittima il prepensionamento mentre, per coloro che sono già in pensione, queste maggiorazioni sono utili per riliquidare la pensione e maggiorarne i ratei. La rivalutazione dei contributi avverrà sempre con utilizzo del coefficiente 1,5.
Nel caso in cui, nonostante l’accredito, non si matura il diritto alla pensione, sussiste il diritto per la vittima alla pensione d’invalidità amianto, dettata dall’art.1, comma 250, L.232/2016.
La pensione d’inabilità è, allo stesso modo, subordinata alla condizione che la patologia asbesto correlata, in questo caso il tumore alla faringe, sia di origine professionale.
Vittime del dovere del tumore della faringe
Sono stati riscontrati molti casi di malattie asbesto correlate, tra cui il cancro alla gola, di origine professionale in coloro che hanno prestato servizio nelle Forze Armate e nel Comparto Sicurezza, ad esempio Esercito, Aeronautica o Carabinieri.
Uno dei settori maggiormente colpito da questo tipo di patologie è la Marina Militare, dato che è stata riscontrata un’elevata presenza di amianto nelle unità navali, oltre che nelle basi a terra.
Chi ha quindi subito lesioni durante l’esercizio della propria funzione, può far valere il proprio diritto alle prestazioni di vittima del dovere, con il riconoscimento della causa del servizio (art.20 L.183/2010).
Malattie della faringe: risarcimento danni
Qualora vi sia il riconoscimento dell’INAIL dell’origine professionale del tumore alla faringe, la vittima ha l’opportunità di richiedere anche il risarcimento del danno.
L’INAIL indennizza solo il danno biologico e quello patrimoniale per diminuite capacità di lavoro. L’integrale ristoro dei danni, compresi danni morali ed esistenziali, si ottiene facendo valere la responsabilità contrattuale ed extracontrattuale.
La motivazione di questa procedura è data dal fatto che, già dalla metà degli anni ’50, si è dimostrato che tutte le esposizioni ad amianto hanno una rilevanza se si è affetti da una neoplasia ad esposizione ad asbesto, con dose dipendenza. Perciò, in caso di riconoscimento INAIL, tali atti possono essere fatti valere per chiedere il risarcimento del danno.
Nesso causale e quantificazione del risarcimento danni
È necessario, per richiedere il risarcimento danni, dimostrare il nesso causale. Tale verifica è fondamentale per contrastare la tesi che spesso i datori di lavoro sostengono, ovvero la natura extraprofessionale di questo tipo di tumore. In realtà tutte le esposizioni ad amianto vengono considerate rilevanti. La responsabilità del datore di lavoro è contrattuale, e poi extracontrattuale.
La quantificazione dei danni, subiti dal lavoratore vittima di malattia di origine professionale, come il tumore alla gola, si stabilisce in maniera personalizzata. Si ha la liquidazione del differenziale del danno patrimoniale e del danno biologico, e il risarcimento danni morali ed esistenziali.
Per stabilire l’entità del danno non patrimoniale, si deve tener conto del valore della lesione biologica e applicare il sistema riportato dalla Tabella del Tribunale di Milano. Il sistema permette di stabilire il valore del danno, rideterminando il quantum delle singole poste in relazione alle caratteristiche individuali del danneggiato, per la responsabilità contrattuale e per la responsabilità extracontrattuale.
Come si calcola il valore del danno?
L’indennizzo INAIL deve essere scorporato per poste omogenee dal danno biologico e da quello patrimoniale per diminuite capacità di lavoro. Tutti gli altri pregiudizi, invece, devono essere integralmente risarciti.
La vittima ha diritto ai danni differenziali con scomputo della rendita per poste omogenee. L’indennizzo del danno biologico è defalcato dal quantum del danno biologico, con integrale ristoro di tutti gli altri danni non patrimoniali. In caso di rendita, lo scorporo è circoscritto al danno biologico, piuttosto che al danno patrimoniale per diminuite capacità lavorative.
Tutta la procedura è definita nel dettaglio dall’art. 1, comma 1126, lettera a), L. 145/2018, per effetto dell’art. 3-sexies, comma 1, D.L. 30 aprile 2019, n. 34, convertito, con modificazioni, dalla L. 28 giugno 2019, n. 58, che ha abrogato la lettera a) del comma 1126 della ultima legge di bilancio.
Tumore della faringe: assistenza e tutela legale gratuita
La Colombo Servizi S.r.l collabora e supporta le azioni compiute dall’Osservatorio Nazionale Amianto. Unite da un unico scopo, queste due realtà riescono ad ottenere importanti risultati e migliori condizioni di salute e cura per le vittime di tumore alla faringe e non solo.
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