Mesotelioma Testicolare: cura e tutela legale
Il mesotelioma testicolare o della tunica vaginale del testicolo è una neoplasia rara della membrana che ricopre i testicoli. Questa patologia è causata dall’esposizione alle fibre d’amianto.
È il più raro di tutti i cancri da amianto ed è quasi sempre mortale. L’unica tutela è evitare le esposizioni ad asbesto (prevenzione primaria).
L’Osservatorio Nazionale Amianto (ONA) ha come scopo proprio la prevenzione. Oltre a quella primaria vi è anche, per coloro che hanno già contratto la malattia, la sorveglianza sanitaria, finalizzata ad ottenere la diagnosi precoce (prevenzione secondaria).
La tutela dei diritti di coloro che, purtroppo, hanno già ricevuto la diagnosi di mesotelioma è invece la prevenzione terziaria. Questa è affidata a un pool di legali, coordinati dall’Avv. Ezio Bonanni.
Mesotelioma del testicolo: consulenza online gratuita
Cos’è il mesotelioma della tunica vaginale del testicolo?
Il tumore della tunica vaginale del testicolo, detto anche mesotelioma testicolare, ha una latenza temporale che può arrivare anche a 50 anni. Inoltre, salvo rare eccezioni, è mortale.
In alcuni casi il cancro si può diffondere anche nei tessuti limitrofi e può contaminare organi vicini o lontani, a causa delle metastasi.
Il fattore di rischio principale che causa questo tipo di mesotelioma è l’esposizione ad asbesto (ambientale, lavorativa o domestica). L’unica forma di prevenzione è quindi evitare ogni esposizione ad amianto.
Oltre al mesotelioma testicolare, ci sono altre forme di mesotelioma. Il più diffuso è il mesotelioma pleurico o della pleura. Infatti comprende il 93% di tutti i casi diagnosticati. Agli altri tipi risale solo il 7/8% dei casi. Il mesotelioma peritoneale, chiamato anche tumore del peritoneo, racchiude più del 5% delle restati diagnosi. A quello del pericardio e della tunica vaginale del testicolo corrispondono, invece, meno dell’1% dei casi ciascuno.
Mesotelioma del testicolo: malattia asbesto correlata
Il mesotelioma della tunica vaginale del testicolo è una malattia asbesto correlata.
L’amianto, grazie alle sue caratteristiche tecniche, è stato ampiamente utilizzato per la costruzione di coperture e per isolamento nei tetti (Eternit). Le applicazioni stimate sono più di 3.000.
L’utilizzo e la manipolazione delle fibre di amianto determinano la riduzione allo stato pulverulento. Diventando così di piccole dimensioni, queste sono facilmente inalate e ingerite, provocando così infiammazione. Successivamente, attraverso il flusso sanguigno, queste fibre giungono presso altri organi, come nella tunica vaginale del testicolo.
In Italia l’amianto è stato utilizzato in maniera ubiquitaria, arrivando a circa 40 milioni di tonnellate. Dopo la messa al bando prevista nella L. 257/92, ciò avrebbe dovuto tradursi in un obbligo perentorio della bonifica, ma ciò non è avvenuto.
I ritardi nello smaltimento e bonifica Eternit hanno portato al perdurare delle esposizioni fino ad oggi. Il 99% dei mesoteliomi sono infatti causati dalla esposizione ad asbesto ed Eternit, come è riportato dallo IARC, nella monografia sui cancerogeni (IARC monographs on the evaluation of carcinogenic risks to humans, A review of human carcinogens: arsenic, metals, fibres and dusts).
“Il libro bianco delle morti d’amianto in Italia-ed.2022” dell’Avv. Ezio Bonanni, Presidente dell’Osservatorio Nazionale Amianto, riporta tutti i settori in cui vi è un più elevato rischio ad esporsi all’amianto e dove si è verificata una maggiore incidenza di casi di mesotelioma. Sono riportati gli elementi per la prevenzione primaria e secondaria e costituisce un duro atto di accusa sull’immobilismo delle istituzioni in Italia sul problema amianto.
L’unica soluzione per non incorrere in malattie asbesto correlate, come il mesotelioma testicolare, è evitare ogni esposizione. Lo stesso Consensus di Helsinki, nella sua revisione del 2014 (Commento del Prof. Philip J Landrigan), raccomanda di attuare la prevenzione primaria come strumento essenziale per contrastare questi tipi di mesotelioma.
Diagnosi del mesotelioma testicolare
Per verificare la diagnosi di mesotelioma della tunica vaginale del testicolo, uno degli esami da effettuare è l’ultrasuono. L’ultrasuono è una tipologia di scansione per immagini che ha una precisione del 90% nel rilevare il tumore ai testicoli.
La conferma della diagnosi è possibile raccogliendo un campione di sangue per individuare i marcatori, cioè sostanze specifiche rilasciate dal mesotelioma.
Un ulteriore strumento efficace per la diagnosi è l’ecografia transrettale. Questa metodologia si basa sulle tecniche imaging (ecografia e tomografia computerizzata toraco-addomino-pelvica (CAP-CT).
Il metodo, però, definitivo per confermare la diagnosi è sottoporsi ad una biopsia. La valutazione del campione avviene tramite l’utilizzo della tecnica chiamata colorazione immunoistochimica.
Mesotelioma del testicolo: terapie e cura
Il cancro alla tunica vaginale del testicolo è estremamente raro. Si dovrà, perciò, decidere la terapia più adatta caso per caso, valutando lo stadio della neoplasia, il tipo istologico, le condizioni di salute del paziente e l’età anagrafica.
Tuttavia, come gli altri mesoteliomi, anche quello testicolare viene trattato con tre metodologie di manipolazione testicoli, spesso combinate insieme:
- Chirurgia: attraverso l’intervento di Orchiectomia inguinale radicale si rimuove il testicolo. Questo è il trattamento più comune ed efficace per trattare il tumore ai testicoli.
- Radioterapia: consiste nell’utilizzo di radiazioni ionizzanti, che impediscono al cancro di diffondersi e lo riduce progressivamente.
- Chemioterapia: è lo strumento più utilizzato per contrastare le malattie asbesto correlate.
Mesotelioma testicolare: assistenza legale e tutela giuridica
Il mesotelioma del testicolo è una neoplasia asbesto correlata, dose-dipendente. Quasi la totalità dei casi è una patologia dalla esposizione a fibre di asbesto.
L’Osservatorio Nazionale Amianto (ONA) e l’Avv. Ezio Bonanni assistono tutti i lavoratori affetti dal mesotelioma del testicolo e dagli altri tipi, al fine di garantire la più ampia tutela dei propri diritti. La società Colombo Immobiliare Servizi S.r.l. fornisce un servizio gratuito di assistenza per le vittime di mesotelioma testicolare grazie alla convenzione con l’ONA.
Lo staff legale, tecnico e medico della società fornisce assistenza in caso di esposizione ad amianto e una prima consulenza gratuita. Il nostro punto di forza è l’eccelsa competenza e specializzazione nel settore dell’amianto e delle malattie ad esso correlate.
Il primo passo da compiere è ottenere la certezza della diagnosi, necessaria, oltre che a fini terapeutici, per la tutela legale. Quindi, in caso si abbia una diagnosi di mesotelioma del testicolo, bisogna verificare che ci sia stata un’esposizione alle fibre di amianto, anche indirettamente. Poi il medico legale dovrà redigere una certificazione, grazie alla quale si potrà attivare la procedura INAIL indennizzo del danno biologico.
Dopo che la vittima ottiene il riconoscimento della malattia professionale, questa può far richiesta anche della tutela risarcitoria del danno differenziale, per l’integrale risarcimento del danno. La prestazione previdenziale INAIL comprende solo un indennizzo del danno biologico e delle diminuite capacità di lavoro. È dovuto il differenziale di queste voci di danno e il risarcimento anche del danno morale ed esistenziale.
Mesotelioma del testicolo e indennizzo INAIL
Il mesotelioma della tunica vaginale del testicolo è una patologia asbesto correlata, inserita, insieme agli altri mesoteliomi, nella lista I dell’INAIL per l’esposizione ad amianto.
Il cancro del testicolo è considerato una malattia professionale, con riferimento ad esposizione ad asbesto. Le tabelle INAIL sono prive di selezione con riferimento alle mansioni. Per cui, non è necessaria una soglia minima di esposizione. Così, la sola presenza della noxa nell’ambiente lavorativo, integra i presupposti per attivare la presunzione legale di origine.
Questo per effetto delle pronunce della Corte di Cassazione. Si ricorda, in particolare Cassazione, sezione lavoro, 23653/2016, sulla base degli artt. 3, 139 e 211 del D.P.R. 1124/65 e art. 10 n. 3 del D.L.vo 38/2000.
Quindi è sufficiente raccogliere le prove che dimostrano la presenza di amianto nel sito, per poter attivare la presunzione di origine. In sostanza l’onere della prova è a carico dell’INAIL. Quindi, se l’INAIL non riesce a dimostrare l’esclusiva origine extraprofessionale, deve indennizzare la malattia.
In caso di decesso, l’indennizzo INAIL è liquidato in favore del coniuge e degli altri superstiti, secondo quanto esplicitato dall’art.85, D.P.R 1124/65.
Riconoscimento dell’indennizzo INAIL: come procedere?
La società Colombo Servizi S.r.l. collabora con l’Osservatorio Nazionale Amianto APS, garantendo, così la consulenza gratuita, anche per iscritto. Questo è reso possibile grazie a medici e legali volontari che accompagnano le vittime di mesotelioma al riconoscimento dei propri diritti.
Dopo esserci accertati che il mesotelioma del testicolo sia dovuto alla presenza di amianto nei siti lavorativi, si può richiedere il riconoscimento di malattia professionale. Questo è indispensabile ai fini previdenziali e risarcitori.
Innanzitutto bisogna effettuare la denuncia di malattia professionale. Questa certificazione è necessaria se si vuole procedere con il riconoscimento d’origine professionale di amianto mesotelioma della tunica vaginale del testicolo. Il riconoscimento serve se si vuole ottenere l’indennizzo INAIL, la rendita diretta o, in caso di decesso della vittima, in reversibilità ai superstiti.
Il secondo passo è quello di accettarsi del danno biologico permanente. Anche questa verifica è indispensabile per avere il riconoscimento dell’origine professionale del tumore e poter quantificare il grado invalidante. Sono elementi essenziali se si vuole richiedere il risarcimento danni a carico del datore di lavoro o di altri responsabili.
In più sia la vittima che l’INAIL possono chiedere di riesaminare la quantificazione del danno biologico qualora ci sia aggravamento. In questo caso si tratta della revisione danno permanente.
Qual è la procedura in caso di rigetto INAIL?
Nel caso in cui il riconoscimento della rendita non avviene o il grado invalidante riconosciuto è inferiore a quello effettivo, si può procedere con il ricorso amministrativo e giudiziario. La vittima ha infatti il diritto a ricorrere in via amministrativa per far fissare la visita collegiale INAIL.
Con le prestazioni INAIL la vittima ha diritto all’indennizzo del danno biologico e al risarcimento dei danni da diminuite capacità di lavoro. Questo sarà versato tramite una rendita mensile/risarcimento INAIL, che terrà conto della retribuzione e del grado invalidante, pari almeno al 16%. Se il grado invalidante è invece tra il 6 e il 15% è dovuto il solo indennizzo del danno biologico.
Fondo Vittime Amianto per mesotelioma testicolare
Successivamente al riconoscimento da parte dell’INAIL dell’origine professionale, sussiste il diritto alle prestazioni aggiuntive del Fondo Vittime Amianto. Questo è determinato dall’art. 1, co. 241/246 L. 244/2017. La prestazione è erogata dall’INAIL insieme alla rendita mensile.
In caso di decesso, le prestazioni aggiuntive del Fondo Vittime Amianto sono erogate in aggiunta alla rendita in reversibilità in favore del coniuge e dei figli minorenni.
Inoltre l’INAIL eroga alle vittime di mesotelioma dovuto a esposizione ambientale una prestazione una tantum di importo fisso pari a 10.000 euro.
Prepensionamento per mesotelioma testicolare
Come dichiara l’ex art.13 comma 7 L.257/92, chi soffre di mesotelioma della tunica vaginale del testicolo ha diritto alle maggiorazioni contributive amianto, ottenendo così il prepensionamento. Infatti avviene la rivalutazione della posizione contributiva sulla base del coefficiente 1,5 moltiplicato per il periodo totale di esposizione professionale ad asbesto.
Per chi è già in pensione, invece, sussiste il diritto alla riliquidazione della pensione.
Pensione di inabilità INPS per mesotelioma del testicolo
Se il lavoratore affetto dal mesotelioma testicolare, pur dopo la rivalutazione del 50%, non ha ancora maturato il diritto alla pensione, può comunque accedere al trattamento pensionistico d’invalidità.
Ciò è stabilito dall’art.1 comma 250 L.232/2016 e ribadito dall’Avv. Ezio Bonanni, Presidente dell’ONA, che ha delineato delle linee guida proprio per tutelare i diritti previdenziali dei lavoratori che soffrono di mesotelioma, come quello testicolare.
Vittime del dovere per mesotelioma testicolare
Il tumore testicolare ha un’elevata incidenza presso le categorie di lavoratori appartenenti alle Forze armate. I settori in cui questa patologia è maggiormente presente sono: la Marina Militare, l’Aviazione e l’Aeronautica Militare.
Tutti coloro quelli che, a causa dell’esposizione all’amianto, hanno subito lesioni o danni fisici in servizio, hanno diritto alle prestazioni per le vittime del dovere. Occorre, però, il riconoscimento della causa del servizio.
Nel caso di decesso per questa tipologia di mesotelioma, come per le altre, causata dall’esposizione ad amianto per causa di servizio, tali diritti vengono esercitati dai superstiti della vittima. Questi sono identificati dall’art.6 L.466/1980 e sono, in questo specifico ordine, coniuge, figli, genitori, fratelli.
Orfani vittime del dovere: riconoscimento dei diritti
Dopo la morte della vittima del dovere, spesso il Ministero dell’Interno, il Ministero della Difesa e il Ministero dell’Economia e delle Finanze negano la qualità giuridica di superstite ai figli, nel caso in cui non fossero carico fiscale. Si rigetta così la domanda.
L’ONA ha però ottenuto significativi risultati nel campo della tutela degli orfani vittime del dovere. L’Avv. Ezio Bonanni è riuscito a far sì che le vittime del dovere per mesotelioma fossero equiparate alle vittime del terrorismo.
Ciò permette alle vittime del dovere e ai loro superstiti di ottenere la liquidazione degli stessi importi. Inoltre l’assegno vitalizio mensile, che spetta anche alle vittime del dovere colpite da qualsiasi tipologia di mesotelioma e ai loro superstiti, è di €500 invece che €258,23.
Mesotelioma del testicolo: risarcimento danni
Per il mesotelioma della tunica vaginale del testicolo l’indennizzo INAIL, la rendita di reversibilità in caso di decesso e le prestazioni di vittima del dovere non costituiscono l’integrale risarcimento. Infatti le vittime hanno anche diritto al risarcimento danni.
Quando si verifica il riconoscimento professionale della malattia e si riceve l’indennizzo da parte dell’INAIL, si può far richiesta del diritto al risarcimento del danno differenziale mesotelioma testicolare. In questo caso la vittima può azionare la tutela nei confronti del datore di lavoro.
L’INAIL indennizza solo il danno biologico e patrimoniale per diminuite capacità di lavoro, mentre è dovuto l’integrale ristoro dei danni.
L’integrale ristoro, compreso il danno morale e quello esistenziale, si ottiene dimostrando la responsabilità contrattuale ed extracontrattuale. Ogni esposizione ha una rilevanza, come dimostrato dalla metà degli anni ’50, perciò, in caso di riconoscimento INAIL, tali atti possono essere fatti valere per chiedere il risarcimento del danno.
Nesso causale e quantificazione dei danni
Il nesso causale è fondamentale per ottenere il risarcimento danni e contrastare la natura extraprofessionale che spesso sostengono i datori di lavoro. Tuttavia tutte le esposizioni ad asbesto sono rilevanti per il mesotelioma testicolare e per tutti gli altri tipi di mesotelioma.
La responsabilità del datore di lavoro è contrattuale, e poi extracontrattuale. L’indennizzo INAIL e le prestazioni di causa di servizio e vittima del dovere sono solo un parziale ristoro.
Le responsabilità di chi ha provocato l’esposizione sono state dimostrate dalla teoria multistadio della cancerogenesi e della dose dipendenza, riuscendo a garantire a tutte le vittime di mesotelioma i propri diritti.
La quantificazione dei danni deve essere personalizzata per ogni lavoratore vittima di mesotelioma di origine professionale. Ciò è possibile con la liquidazione del differenziale del danno patrimoniale e del danno biologico, e il risarcimento danni morali ed esistenziali.
Al fine di quantificare l’entità del danno non patrimoniale, si deve considerare l’entità della lesione biologica e applicare la Tabella del Tribunale di Milano. In altre parole il criterio si fonda sul principio dell’integrale ristoro, con personalizzazione che tiene conto dei pregiudizi morali ed esistenziali.
Il sistema permette così la quantificazione personalizzata. Questa può prevedere un eventuale aumento o diminuzione del quantum delle singole, poste in relazione alle caratteristiche individuali del danneggiato, per la responsabilità contrattuale e extracontrattuale (art. 1226 c.c., art. 2056 c.c. e ex art. 432 c.p.c.).
L’indennizzo INAIL: metodo di calcolo del danno
L’indennizzo INAIL si ottiene scorporando per poste omogenee, ovvero dal danno biologico e da quello patrimoniale per diminuite capacità di lavoro. Tutti gli altri pregiudizi, invece, devono essere integralmente risarciti.
La vittima primaria ha quindi diritto ai danni differenziali con scomputo della rendita per poste omogenee. Si è risolto ogni equivoco dal punto di vista legislativo con le disposizioni riportate nel testo vigente prima del 1 gennaio 2019, data di entrata in vigore della citata Legge n. 145/2018.
La Corte di Cassazione sentenza n. 8580/2019 ha, inoltre, stabilito il principio dello scorporo per poste omogenee anche in caso di infortuni o malattie, che si sono verificati in precedenza. Perciò gli importi dell’indennizzo INAIL possono essere defalcati solo dalle poste di riferimento.
L’indennizzo del danno biologico è defalcato dal quantum del danno biologico, con integrale ristoro di tutti gli altri danni non patrimoniali. In caso di rendita, lo scorporo è circoscritto al danno biologico per diminuite capacità lavorative.
Come ricevere assistenza legale gratuita
La Colombo Servizi supporta l’operato dell’Osservatorio Nazionale Amianto (ONA). Queste due realtà permettono di ottenere notevoli risultati e migliori condizioni di salute per le vittime mesotelioma, come quelli della tunica vaginale del testicolo.
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