Minerali amianto e i danni alla salute
Il termine asbesto identifica un gruppo di minerali amianto, accumunati dalle stesse caratteristiche. Hanno natura fibrosa. Infatti possono suddividersi longitudinalmente in fibre sempre più sottili, lunghe e flessibili, dette fibrille. Generalmente le fibre sono più lunghe di 5 µm e con rapporto lunghezza/larghezza di almeno 3:1. Per questo motivo le fibre di amianto sono facilmente inalabili o ingeribili. Una volta nell’organismo, possono provocare un processo infiammatorio e possono dare origini a neoplasie.
I minerali di asbesto comprendono due gruppi mineralogici:
- i serpentini, che comprende il crisotilo;
- gli anfiboli, di cui fanno parte crocidolite, amosite, antofillite, tremolite e actinolite.
L’uso di amianto è stato molto diffuso, non solo in Italia ma in molti Paesi del mondo. Il motivo risiede nelle caratteristiche dei minerali. Infatti l’amianto resiste al fuoco e al calore fino a elevate temperature. Inoltre è estremamente flessibile, resistente alla trazione, fonoassorbente, facilmente friabile. Tuttavia è stata dimostrata la capacità cancerogena dell’esposizione a questi minerali di amianto. Lo conferma anche l’ultima monografia IARC.
La Colombo Servizi S.r.l fornisce un servizio di assistenza medica e legale gratuita a tutti i cittadini esposti ad amianto. La società può fornire questo servizio grazie alla collaborazione con l’Osservatorio Nazionale Amianto-ONA Aps e all’impegno dell’Avv. Ezio Bonanni.
Minerali amianto: assistenza medica e legale gratuita
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Quali sono i minerali amianto secondo la legge?
I minerali amianto riconosciuti sono riportati nell’art. 247 del D.Lgs. 09.04.08, n. 81. Questo riproduce l’art. 2 della Direttiva 477/83/CEE (ora sostituita dalla Direttiva 2009/148/CE). Attraverso queste normative si stabilisce che il termine amianto designa i seguenti silicati fibrosi:
- actinolite (n. CAS 77536-66-4);
- amosite (n. CAS 12172-73-5);
- antofillite (n. CAS 77536-67-5);
- crisotilo (n. CAS 12001-29-5);
- crocidolite (n. CAS 12001-28-4);
- tremolite (n. CAS 77536-68-6).
Tuttavia esistono molti altri minerali di amianto, come l’erionite e la fluoro-edenite. Entrambi hanno le stesse caratteristiche fisico-chimiche e sono in grado di determinare gli stessi rischi per la salute dell’uomo. Ma questi non sono contemplati dal legislatore.
Minerali amianto serpentini: crisotilo
Appartiene alla serie dei serpentini il crisotilo. Il nome deriva dal greco χρυσότίλος, composto da χρυσός “oro” e τίλος “fibra”. Inoltre è conosciuto anche come amianto bianco-verde-grigio-giallastro. Il crisotilo è un minerale silicato idrato di magnesio e la sua formula chimica è Mg3Si2O5(OH)4.
Le fibre di crisotilo hanno una lunghezza variabile e sono soffici. Ma hanno anche un’elevata flessibilità e resistenza meccanica, e la temperatura di decomposizione tra i 450-700°C. Questo minerale amianto è la tipologia più utilizzata in Italia, soprattutto nel cemento amianto, dato che veniva estratto dalla miniera di Balangero.
Amosite: il silicato idrato di ferro e magnesio
L’amosite, acronimo di “Asbestos Mines of South Africa“, è un silicato idrato di ferro e magnesio. Viene chiamato anche amianto bruno-giallo-grigio o cummingtonite o grunerite. È identificabile con asbesto formula chimica: (Mg,Fe)7Si8O22(OH)2.
Le fibre di amosite sono lunghe, diritte e fragili. Sono discretamente flessibili e stabili al calore, per questo è stato utilizzato soprattutto come isolante termico. La temperatura di decomposizione è tra i 600-800°C.
Crocidolite come minerale della famiglia degli anfiboli
Il termine crocidolite deriva dal greco κροκυς, che significa fibra, alludendo alla struttura a fibre del minerale. È una varietà di riebekite e di asbesto, comunemente noto come amianto blu o amianto del Capo. È appartenente alla famiglia degli anfiboli. Questo silicato idrato di sodio, ferro ferrico, ferro ferroso e magnesio è identificabile con la formula: Na2Fe2+3Fe3+2Si8O22(OH)2
La crocidolite proviene dalle vicinanze di Griqua Town, nell’Africa australe. Erano, infatti, numerose le miniere del Sud Africa nelle quali era estratto amianto minerale. Ha fibre diritte e più resistenza agli agenti acidi, diversamente dagli altri anfiboli. Inoltre le fibre di crocidolite sono quelle che hanno una più elevata capacità fibrotica e cancerogena, e maggiore flessibilità. La temperatura di decomposizione è tra i 400-600°C.
Actinolite: il silicato idrato di calcio, ferro e magnesio
L’actinolite o actinoto deriva dal greco ακτινωτο, cioè pietra raggiata. Viene chiamato anche amianto verde-nero. È un silicato idrato magnesio, calcio e ferro, appartenente al sottogruppo degli anfiboli di calcio. L’actinolite è identificata con la formula chimica: Ca2(Mg,Fe)5Si8O22(OH)2
Si trova principalmente nelle rocce scistose-cristalline della catena alpina e ha una temperatura di decomposizione tra 620-900°C.
Antofillite tra i minerali amianto anfiboli
L’antofillite è un anfibolo appartenente al sottogruppo degli anfiboli di magnesio-ferro-manganese. Il termine deriva dal latino antophyllum, che significa garofano, a indicare il colore più comune con cui si presenta. Questo amianto verde-giallo-bianco è un asbesto di ferro-magnesio formato da soluzioni isomorfeidentificato e la formula chimica è: (Mg,Fe)7Si8O22(OH)2
Anche se in natura è piuttosto raro, esso è molto diffuso nei micascisti dell’Alto Adige (Val Passiria) e, in misura inferiore, anche all’isola d’Elba, nelle Alpi Occidentali e in Finlandia. L’antofillite è caratterizzata da una particolare fragilità e la temperatura di decomposizione tra i 600-850°C.
Tremolite: il silicato idrato di calcio e magnesio
Anfibolo appartenente al sottogruppo degli anfiboli di calcio, la tremolite è conosciuta fin dalla fine del XVIII secolo. I minerali di tremolite sono chiamati comunemente amianto grigio-verde-giallo. È un silicato idrato di calcio e magnesio e viene identificato con la formula chimica: Ca2Mg5Si8O22(OH)2
La sua presenza è comune in molte località alpine e prende il nome dalla Valle Tremola nel massiccio del S. Gottardo (Campolongo, nel Canton Ticino). Le sue caratteristiche sono una notevole resistenza al calore, fragilità e ha una temperatura di decomposizione tra i 950-1040°C.
Minerali amianto: caratteristiche tecniche e settori d’uso
L’amianto è un materiale estremamente versatile. È resistente al calore e al fuoco, all’azione degli acidi e alla trazione. Inoltre è molto flessibile, friabile e dotato di capacità fono assorbenti. Date queste sue caratteristiche e il suo basso costo, in passato, sono state svariate le sue applicazioni nel campo industriale, edile e in prodotti di consumo. In più, la sua capacità termoisolante ha reso l’asbesto ideale per essere utilizzato nelle tubazioni, per il trasporto del vapore e per isolare le caldaie.
Il settore principale d’applicazione fu l’edilizia. Complessivamente i minerali di amianto sono stati impiegati in oltre 3000 applicazioni. Il cemento-amianto fu prodotto dal 1893 e fu brevettato nel 1901 con il nome di eternit, sottolineando la longevità eterna del materiale.
La produzione in Italia e la Legge 257/92
Nel 1928 l’azienda Eternit iniziò la produzione di tubi in fibrocemento e fino agli anni ’70 rappresenteranno lo standard nella costruzione di acquedotti. Furono create le prime lastre ondulate nel 1933, usate principalmente per tetti e capannoni. Nel 1935 nacque una nuova ditta a Bari di lavorazione di amianto, la Fibronit.
In poco tempo l’asbesto raggiunse una notevole diffusione. L’impiego industriale arrivò a poco meno di 5 milioni di tonnellate estratte nel 1930. Il picco di produzione mondiale è stato raggiunto negli anni ’70, con più di 5 milioni di tonnellate estratte nel 1975 nei 25 Paesi produttori e lavorate in 85 Stati.
Fu usato per realizzare tegole, pavimenti, vernici e canne fumarie, e per la coibentazione di edifici, navi, treni, aerei. In più, già dal XVIII secolo, i minerali di amianto furono utilizzati in forma di fibre nell’intreccio di tessuti ignifughi, nastri e corde per isolamenti elettrici e termici.
La commercializzazione di eternit cessò in Italia solo tra il 1992 e il 1994. Infatti la Legge 257/92 mise al bando l’utilizzo e la commercializzazione dei minerali di amianto. Tuttavia non fu imposto un obbligo di bonifica. Questa decisione ha fatto sì che la fibra killer continuasse a essere ancora molto diffusa e a minacciare la salute dei cittadini.
L’unica soluzione è eliminare del tutto il rischio di esposizione attraverso la bonifica dei siti contaminati, come afferma la revisione del Consensus di Helsinki (Commento del Prof. Philip J Landrigan). Le tecniche principali di bonifica sono l’incapsulamento, il confinamento e la rimozione con smaltimento.
L’esposizione ai minerali amianto e i danni alla salute
Le fibre dei minerali di amianto, rilasciate nell’aria o attraverso le tubazioni, possono essere facilmente inalate o ingerite. Una volta nell’organismo queste fibre asbestiformi provocano fenomeni infiammatori, come l’asbestosi, placche pleuriche e ispessimenti pleurici.
Successivamente possono provocare gravi malattie asbesto correlate come il mesotelioma, il tumore al polmone, il cancro della laringe e il tumore alle ovaie. In più possono svilupparsi il tumore alla faringe, dello stomaco, del colon retto e all’esofago.
L’Avvocato Ezio Bonanni, presidente dell’ONA, ha denunciato questa strage in “Il libro bianco delle morti di amianto in Italia-Ed.2022”. Infatti l’amianto provoca ogni anno più di 107.000 morti, di cui più di 6.000 solo in Italia.
La pericolosità dei minerali asbestiformi è dovuta al suo indice di friabilità. Si definiscono friabili i materiali che possono essere sbriciolati o ridotti in polvere. In relazione a questa caratteristica, i materiali contenenti amianto possono essere classificati come:
- friabili;
- compatti, cioè abbastanza duri da non poter essere ridotti in polvere, se non a causa dell’impiego di attrezzi meccanici o dell’erosione dovuta al tempo e agli agenti atmosferici.
Tutela legale dei diritti delle vittime
La società Colombo Servizi tutela tutte le vittime dell’amianto. Agisce in collaborazione con l’ONA e l’Avv. Ezio Bonanni, seguendone le linee guida e le direttive. È così possibile per i lavoratori esposti ottenere l’indennizzo INAIL, i benefici contributivi, grazie ai quali accedere al prepensionamento. Nel caso in cui queste maggiorazioni non consentano alla vittima il diritto a pensione, può chiedere la pensione inabilità amianto.
In più coloro che sono stati esposti ai minerali di asbesto hanno il diritto a prestazioni aggiuntive come il Fondo Vittime Amianto e il riconoscimento di vittima del dovere, se hanno contratto un’infermità per causa di servizio.
Infine le vittime di amianto possono ottenere il totale risarcimento del danno. L’INAIL indennizza solo il danno biologico e quello patrimoniale per diminuite capacità di lavoro. L’integrale ristoro dei danni, compresi danni morali ed esistenziali, si ottiene, invece, facendo valere la responsabilità contrattuale ed extracontrattuale.
La Colombo Servizi assiste tutti coloro che ne fanno richiesta. Grazie alla collaborazione con l’ONA, le due ottengono risultati per tutte le vittime di malattie asbesto correlate. Tramite lo sportello online, il team di avvocati altamente specializzati ti fornirà un primo parere legale gratuito e ti assisterà nelle varie fasi. Contattaci per essere assistito gratuitamente.