Tumore polmonare: sopravvivenza
In questa guida parliamo di tumore polmonare, della prognosi e delle possibilità di sopravvivenza per questa neoplasia che colpisce i polmoni.
Il tasso di sopravvivenza per il tumore dei polmoni è basso e il tempo medio di vita dalla diagnosi è intorno ai 20 mesi. Vediamo quali sono le nuove frontiere del trattamento e della diagnosi e come aumentano la prognosi.
Il tumore ai polmoni è una delle neoplasie che possono essere causate dall’esposizione all’amianto. La Colombo Servizi si occupa di risarcimento del danno agli esposti all’asbesto con una lunga esperienza all’attivo in materia risarcitoria.
Le vittime dell’amianto hanno infatti diritto ad una serie di previdenze sociali e benefici previsti dalla legge per malattia professionale. In cas di esposizione ambientale si ha accesso al Fondo Vittime Amianto. Rivolgendosi ala Colombo Servizi, compilando il modulo di seguito, o chiamando il numero verde 800 134 294 potete una prima consulenza e l’assistenza legale gratuita.
La Colombo Servizi collabora con ONA – Osservatorio Nazionale Amianto impegnato da decenni in Italia nella lotta all’amianto. Il suo Presidente, l’Avvocato Ezio Bonanni, ha all’attivo numerosi successi nel riconoscimento di vittime del dovere ai militari esposti a patogeni, nell’ambito di responsabilità medica ed esposizione all’amianto.
Assistenza medica e tutela legale tumore polmonare
Tumore polmonare: prognosi e sopravvivenza
La prognosi del tumore al polmone può variare significativamente in base a diversi fattori, tra cui il tipo di tumore, lo stadio della malattia al momento della diagnosi e la risposta al trattamento. Qui di seguito sono fornite informazioni generali sulla prognosi e sui tassi di sopravvivenza per i due principali tipi di tumore polmonare: l’adenocarcinoma (un tipo di tumore a non piccole cellule) e il microcitoma (un tipo di tumore a piccole cellule).
- Adenocarcinoma (Tumore a non piccole cellule):
- La prognosi per l’adenocarcinoma dipende dallo stadio della malattia. Nei primi stadi, quando il tumore è localizzato, le possibilità di cura sono generalmente migliori. I tassi di sopravvivenza a 5 anni per l’adenocarcinoma possono variare notevolmente, ma in media si aggirano intorno al 60% se al I stadio, e inferiore al 1% se al IV stadio. Nel caso di carcinoma del polmone non a piccole cellule con metastasi, la sopravvivenza è a 6 mesi se non trattati. Nel caso di trattamento chemioterapico piuttosto che radioterapico etc., la sopravvivenza media è a 9 mesi.
- Microcitoma (Tumore a piccole cellule):
- Il microcitoma è noto per la sua aggressività e la sua tendenza a diffondersi rapidamente. La prognosi è generalmente meno favorevole rispetto all’adenocarcinoma. Nei casi di microcitoma, la stadiazione è spesso semplificata in “malattia limitata” (il tumore è confinato in una singola area) e “malattia estesa” (il tumore si è diffuso oltre l’area originaria). La prognosi è significativamente migliore nei casi di malattia limitata rispetto a quelli di malattia estesa. Soltanto il 20% dei pazienti sopravvive a 5 anni. Nel caso in cui, invece, il cancro è già metastatizzato, il tasso di sopravvivenza a 5 anni è inferiore all’1%.
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Cos’è il tumore polmonare e come si origina
I tumori polmonari, come tutte le neoplasie, derivano dalla trasformazione neoplastica di cellule che hanno subito mutazioni o aberrazioni. Il processo cancerogeno comporta una fase iniziale displasica ed infiammatoria, seguita dalla proliferazione cellulare che porta alla formazione di un nodulo, successivamente sviluppato in una massa a causa della crescita cellulare.
Nel contesto dei tumori polmonari, che presentano diversi tipi istologici, il processo cancerogeno è sempre complesso e dipendente dalla dose. Infatti diversi agenti cancerogeni, come l’amianto, il benzene e le radiazioni ionizzanti o non ionizzanti, contribuiscono alla genesi dei tumori polmonari, con ogni esposizione che ha una sua rilevanza, anche a basse dosi.
È importante sottolineare che l’abitudine al fumo, associata all’esposizione ad amianto o ad altri cancerogeni polmonari, aumenta il rischio.
Come per tutti i tumori maligni, il tumore maligno al polmone può provocare metastasi, ossia la diffusione incontrollata di cellule tumorali in altre parti del corpo, a partire dal sito polmonare primario.
Cosa sono i polmoni e a cosa servono
I polmoni, organi essenziali situati nel torace, hanno una forma conica e sono divisi in lobi, con due lobi nel polmone sinistro e tre nel polmone destro. La loro funzione primaria è trasferire l’ossigeno inspirato nel circolo sanguigno e purificare il sangue dall’anidride carbonica prodotta dall’organismo. Durante l’ispirazione, l’aria entra nel corpo attraverso naso e bocca, raggiungendo i polmoni attraverso la trachea, che si divide in bronchi diretti ai polmoni destro e sinistro.
I bronchi si ramificano in bronchioli più piccoli, che a loro volta conducono agli alveoli, piccole cavità simili a “sacchetti” dove avvengono gli scambi gassosi. Grazie ai numerosi capillari negli alveoli, l’ossigeno entra nel flusso sanguigno per distribuirsi alle cellule, mentre l’anidride carbonica viene espulsa con l’espirazione.
Tipologie di tumore polmonare: quali sono?
Si distinguono principalmente in tumori a non piccole cellule (NSCLC) e tumori a piccole cellule (SCLC). Quando il tumore ha origine direttamente nei polmoni, viene definito come carcinoma polmonare primario, mentre in tutti gli altri casi si tratta di tumore secondario al polmone.
- Tumore polmonare a non piccole cellule (NSCLC):
- Questo tipo, noto anche come tumore polmonare a grandi cellule o adenocarcinoma, costituisce la maggioranza dei casi (70%). Si differenzia dai tumori a piccole cellule per le caratteristiche delle cellule al microscopio.
- Tumore polmonare a piccole cellule (SCLC):
- L’incidenza di questo tipo è inferiore rispetto al NSCLC (20% dei casi), ma è caratterizzato da un’aggressività maggiore e una diffusione più rapida. Deriva dalle cellule neuroendocrine dell’epitelio bronchiale e colpisce principalmente le zone centrali del polmone.
Stadiazione del tumore al polmone: per ogni stadio una diversa prognosi
La prognosi varia a seconda dello stadio del tumore. Forniamo di seguito delle stime generali di sopravvivenza. Bisogna considerare però che esse dipendono non solo dallo stadio del tumore ma anche da altri e tanti singoli fattori legati al caso specifico: salute generale del paziente, età, risposta ai trattamenti.
- Stadio 1:
- Il tumore è localizzato all’interno del polmone senza coinvolgere i linfonodi. Si suddivide in 1-A (tumore inferiore a 3 cm) e 1-B (tumore tra 3 e 5 cm). Il tasso di sopravvivenza può superare il 60-70%.
- Stadio 2:
- Si distingue in 2-A (tumore tra 5 e 7 cm o inferiore a 5 cm ma coinvolgente i linfonodi) e 2-B (tumore oltre i 7 cm o tra 5 e 7 cm con diffusione ai linfonodi o altri tessuti circostanti). Il tasso di sopravvivenza a 5 anni può variare tra il 40% e il 50%.
- Stadio 3:
- Il cancro si estende ai tessuti circostanti e ai linfonodi del torace, con sottostadi 3-A e 3-B che differiscono nella localizzazione e diffusione del tumore. Il tasso di sopravvivenza può diminuire significativamente, attestandosi tra il 20% e il 30%.
- Stadio 4:
- In questo stadio avanzato, il cancro si diffonde a organi vitali come fegato, cervello e ossa. Per il tumore a piccole cellule, ci sono solo due fasi: malattia limitata (non diffusa oltre il polmone) e malattia estesa (diffusione oltre il polmone). La sopravvivenza per il tumore al polmone in stadio 4 è generalmente più bassa, con tassi che possono oscillare intorno al 10% o meno.
Tumore polmonare: nuove ricerche e cure e aumento della sopravvivenza
Nei tempi più recenti, anche grazie agli ultimi studi e al miglior approcio chiurgico, le chance di sopravvivenza sono migliori, per i primi stadi della malattia. In paticolare giova sottoporre il paziente alla chemioterapia con platino, successiva alla resezione chiurgica. Inoltre, recentemente, sono state introdotte le terapie mirate (targeted therapy). Così sono aumentate le chance di sopravvivenza, in particolare per i pazienti con la una mutazione di EGFR, la traslocazione di EML-4-ALK e ROS-1.
Infine, il tasso di sopravvivenza globale a 5 anni è ora salito al 18%.
L’approccio chiurugico, possibile ai primi stadi, unito alla chemioterapia, è quello che rende maggiori chance di guarigione, ovvero di più elevata aspettativa di vita, a migliori condizioni.
Quindi, ci sono tutta una serie di tecniche tra le quali la chirurgia, la chemioterapia e il ricorso alla radioterapia:
- l’ablazione con radiofrequenza: il calore viene utilizzato per uccidere le cellule maligne;
- crioterapia tumore polmone: al posto del caldo è utilizzato il freddo;
- terapia fotodinamica che utilizza il laser;
- inibitori della crescita: utilizzare un farmaco chiamato erlotinib che impedisce alle cellule di crescere e svilupparsi.
Prevenzione secondaria e sorveglianza sanitaria per il tumore polmonare
L’alta incidenza di casi e l’elevata aggressività impone l’adozione del criterio di precauzione. In altre parole, occorre tener conto che questa neoplasia multifattoriale, subisce l’incidenza di più fonti di esposizione e a più cancerogeni. Quindi, le persone a rischio, tra cui i fumatori, debbono essere sottoposti a dei continui controlli.
Per quanto riguarda i lavoratori a rischio, perchè esposti ad amianto, radiazioni ionizzanti ed altri cancerogeni del polmone, è prescritta la cosiddetta “sorveglianza sanitaria”, ai sensi dell’art. 259 del D. Lgs 81/08.
La prevenzione primaria e la diagnosi precoce sono quindi la chiave di volta per prevenire queste neoplasie, ovvero le loro più tragiche conseguenze.
Infatti, essendo dose dipendenti, meno si è esposti e meno sono i rischi, ovvero l’aggressività di queste singole neoplasie. In più, anche nel caso di diagnosi, ai primi stadi, è possibile l’approccio chiurgico che è quello più efficace, combinato con la chemioterapia.
L’amianto: fattore decisivo nello sviluppo della neoplasia del polmone
Il carcinoma polmonare può derivare da diversi fattori di rischio, e sebbene l’abitudine al fumo di sigaretta rappresenti la causa predominante in circa l’80-90% dei casi, altri elementi come l’esposizione professionale a sostanze cancerogene giocano un ruolo significativo.
Tra questi, l’amianto (conosciuto anche come asbesto), il radon e i metalli pesanti emergono come agenti di rischio chiave, soprattutto per chi è a contatto con tali sostanze sul luogo di lavoro.
L’amianto, in particolare, è stato classificato come un cancerogeno noto per l’uomo, causando mesotelioma, cancro ai polmoni, laringe e ovaio e altre neoplasie.
Approfondimenti sono diposnibili sulla monografia IARC e su uno studio del 2020, “Characteristics of asbestos fibers in lung tissue from occupational and environmental asbestos exposure of lung cancer patients in Busan, Korea“, che ha valutato la relazione tra esposizione all’amianto professionale e ambientale, e cancro ai polmoni in Corea.
Altre esposizioni dannose e tumore polmonare
Il gas radon, un elemento radioattivo naturale, rappresenta un’altra fonte di rischio. Il suo rilascio nel terreno durante attività di costruzione può portare a esposizioni significative, aumentando il rischio di sviluppare il cancro polmonare. Autorità competenti sono chiamate a monitorare attentamente i livelli di radon per limitare la sua diffusione.
Ulteriori agenti cancerogeni, come arsenico e berillio, contribuiscono anche al rischio di tumori polmonari. L’esposizione a sostanze chimiche industriali in vari contesti occupazionali, come l’agricoltura, l’industria mineraria, la metallurgia e la cantieristica navale, può aumentare considerevolmente la probabilità di contrarre questa grave patologia.
Gli individui ad alto rischio includono lavoratori edili, agricoltori, minatori, lavoratori della metallurgia e del settore navale, nonché conducenti di autocarri e taxi. Monitorare attentamente l’esposizione a queste sostanze e adottare misure preventive è cruciale per ridurre l’incidenza di tumori polmonari correlati all’ambiente di lavoro.
Assistenza medica e legale gratuita
L’assistenza fornita dall’Osservatorio Nazionale Amianto (ONA) si estende gratuitamente a coloro che sono vittime di rischio amianto e esposizione a sostanze cancerogene.
Grazie a un team di avvocati coordinato dall’Avv. Ezio Bonanni, Presidente dell’Osservatorio Nazionale Amianto, l’ONA accompagna le vittime in tutte le fasi del processo legale, garantendo il perseguimento del risarcimento danni e il riconoscimento di tutti i diritti e benefici previsti dalla normativa vigente.
L’Osservatorio offre inoltre assistenza medica gratuita per favorire una diagnosi precoce e una sorveglianza sanitaria attenta. Si impegna inoltre a tutelare legalmente coloro che sono vittime di malasanità, assicurando la responsabilità medica.